Questa mattina ho partecipato alle celebrazioni del 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate a San Pietro in Gu ed a Carmignano di Brenta
Il 4 novembre, infatti, celebriamo la conclusione della Grande Guerra.
Celebriamo la ricorrenza della ritirata di Caporetto, un episodio estremamente doloroso per i soldati e per le popolazioni coinvolte, a cui, tuttavia, l’Italia seppe reagire con l’orgoglio e la determinazione di una giovane Nazione. Una Nazione unita appunto.
Il 4 novembre fu un giorno doloroso nella storia d’Italia. Numerose furono, in quei difficili giorni, le testimonianze di eroismo e di sacrificio dei nostri soldati. Intere unità vennero chiamate a resistere fino all’estremo sacrificio.
Lo scorso anno, nel 2018, abbiamo celebrato il primo centenario dalla fine della Prima guerra mondiale, un conflitto che, tra l’altro, si concluse proprio qui da noi, a Padova, a Villa Giusti dove – come la Storia ci ricorda – venne firmato l’armistizio che pose fine alla guerra tra l’impero austro-ungarico e l’Italia.
La grande guerra fu una tragedia che causò morte ed enormi sofferenze all’intero continente europeo e anche all’Italia. Una catastrofe voluta dagli uomini a cui fece seguito un altro conflitto mondiale che, come sappiamo, ha continuato a devastare l’Europa e il nostro Paese.
In questo giorno, in cui ricordiamo l’ Unità d’Italia e rendiamo onore alle Forze Armate, rivolgo il mio pensiero commosso a tutti coloro che si sono sacrificati sull’Altare della Patria e della nostra libertà, per l’edificazione di uno Stato democratico ed unito.
Ciò che oggi è un dato storico, un dato di fatto , lo è grazie a chi si è sacrificato per costruirlo. Anzi per edificarlo.
Lasciatemi usare questa bellissima espressione: edificare appunto.
Coltivare la memoria di chi si è sacrificato eroicamente per la nostra Patria significa comprendere l’inestimabile ricchezza morale che ci hanno trasmesso e rappresenta, per tutti noi, lo stimolo più profondo ed autentico per adempiere ai nostri doveri di cittadini d’Italia e d’Europa.
A distanza di più di 100 anni abbiamo il dovere di ricordare i figli di quella generazione che, appunto quasi un secolo fa, diedero la vita per il nostro Paese.
Oggi più che mai io credo che, in una fase storica come quella attuale, in cui la logica della globalizzazione sembra appiattire tutto, annullare le identità e le differenze, noi abbiamo il dovere di rafforzare la tradizione di ciò che siamo e dei valori in cui crediamo e ci riconosciamo, come il valore della Patria appunto.
Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, a tutte le Forze armate e ai loro rappresentanti , alla vostra abnegazione e professionalità appartiene la custodia di una tradizione di valori che fanno parte integrante del nostro DNA e della nostra storia.
Oserei dire Voi, e i Corpi delle Forze Armate che rappresentante, siete il nostro DNA e la nostra storia!
Ancora oggi, voi uomini e donne delle Forze armate, siete impegnati quotidianamente, da Nord a Sud del nostro Paese, pronti all’estremo sacrificio, siete al servizio della comunità . Oggi questa comunità che è la Nazione ha il dovere di dirvi grazie!
A voi – va ricordato – è affidata la presenza dell’Italia in diversi contesti di crisi, al servizio della sicurezza del Paese e della Comunità internazionale.
A voi tutti , uomini e donne delle Forze Armate “custodi del valore della Patria” , porgo il mio augurio ed un affettuoso saluto.
Viva le Forze Armate, viva l’Unita’, viva l’Italia!
Antonio
Celebrazione a San Pietro in Gu
Celebrazione a Carmignano di Brenta