Accesso ai dati amministrativi, tra diritto alla privacy e trasparenza

In Senato, a Palazzo Giustiniani, stamane ho portato i saluti istituzionali di Palazzo Madama al convegno su “accesso civico, riservatezza e organi di garanzia”, promosso dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali. Un’occasione per ribadire la necessità che la Pubblica amministrazione sia sempre più trasparente nei confronti dei cittadini e, allo stesso tempo, il bisogno di tutelare il diritto alla privacy.

Per il Senato della Repubblica è stato un grande onore ospitare questa importante iniziativa promossa dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali.

Tra l’altro Palazzo Madama, già da tempo, intrattiene diverse forme di collaborazione con la Conferenza che, con questa iniziativa, dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, attenzione e sensibilità verso certi temi.

Il tema di cui abbiamo parliato  è la TRASPARENZA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA.
In un momento in cui le istituzioni sono chiamate a vincere la sfida della disaffezione da parte dei cittadini, credo sia fondamentale investire tutte le energie possibili su questo elemento importante che è la TRASPARENZA.

Grazie alla trasparenza – che è un valore chiave degli ordinamenti democratici – ai cittadini viene consentito di partecipare all’esercizio del potere pubblico.
E’ un obiettivo ambizioso, non possiamo nasconderlo.
E’ un traguardo più vicino, senza dubbio, grazie anche ad alcuni passi in avanti compiuti. Penso alla scorsa legislatura, all’approvazione del Freedom of Information Act (FOIA) che ha uniformato la normativa italiana in materia di trasparenza rispetto agli standard del resto d’Europa, ma soprattutto ha ridotto gli obblighi delle Pubbliche amministrazione , dando a ogni cittadino l’opportunità di accedere a dati e documenti, anche quando non sono dati e documenti pubblici.

Il cittadino ha il diritto di sapere. Il cittadino ha il diritto di vedere “con i propri occhi” cosa succede all’interno di una Pubblica amministrazione.

Nel suo piccolo, in questi anni, lo ha fatto anche il Senato.

L’attività legislativa è diventata sempre più 4.0.
Grazie al restyling del sito del Senato abbiamo migliorato la fruizione dei contenuti dell’attività parlamentare. Abbiamo messo in campo, ad esempio, gli accorgimenti tecnici necessari per la fruizione anche da parte di persone con disabilità e per la completa fruizione del sito del Senato, anche da dispositivi mobili oltre che da Pc.

Un Senato in formato 4.0 è anche un Senato più aperto e TRASPARENTE.

Grazie al nuovo sistema di ripresa video dell’Aula del Senato e all’ammodernamento tecnologico e informatico delle dotazioni d’Aula, delle Aule di Commissioni, grazie al sito Open Data del Senato, grazie all’implementazione della web tv del Senato (8 canali in contemporanea e trasmissioni in differita) possiamo trasmettere le varie sedute delle Commissioni.
Idealmente è come se avessimo aperto le porte (seppur virtualmente) ai cittadini per garantire appunto la MASSIMA TRASPARENZA dei lavori legislativi. Lo abbiamo fatto investendo su qualità e innovazione, affinché la “FABBRICA DELLE LEGGI” – come mi piace definire il Senato – diventasse come una “casa di vetro”, trasparente , accessibile appunto da parte di tutti, nessuno escluso (e anche questo è importante!)

La Pubblica amministrazione, dunque, sempre di più e sempre più spesso come se fosse “UNA CASA DI VETRO”. E’ una metafora calzante.

E’ una metafora che descrive una situazione ideale, va detto. Nel senso che – dobbiamo essere intellettualmente onesti – l’accesso ai dati genera infatti un problema anche in termini di privacy. Si verificano, alcune volte, dei casi in cui c’è uno scontro TRA DIRITTO ALLA PRIVACY E TRASPARENZA . Sul tema della protezione dei dati personali, interviene IL NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO SULLA PRIVACY.

Il nuovo regolamento chiarisce che entrambe gli aspetti, sia la TRASPARENZA che la PRIVACY O tutela della RISERVATEZZA sono considerati importanti e meritevoli di attenzione.

A garanzia dei diritti del cittadino, è intervenuto, nella scorsa legislatura, il Decreto legislativo n. 97/2016 che ha creato il nuovo istituto dell’accesso civico generalizzato agli atti e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni e ha attribuito un ruolo importante al RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE e AL DIFENSORE CIVICO in quanto organi di garanzia. E’ proprio su questo che si concentra il convegno di oggi che, grazie agli autorevoli relatori presenti, affronterà il tema sviluppandolo in tutti i suoi aspetti, anche negli aspetti tecnici.

 

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