È stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale che spiega i criteri e le modalita’ per l’accesso da parte delle imprese operanti nell’ambito dell’economia sociale, ai contributi non rimborsabili concessi per lo sviluppo delle stesse dal Ministero del Lavoro, Dicastero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e Finanze.
Il provvedimento si inserisce nel contesto della legge delega di riforma del Terzo settore e prevede che una quota del FRI – il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese – pari a 200 milioni venga erogata per il sostegno e gli investimenti in ricerca di imprese sociali, cooperative sociali e cooperative aventi la qualifica di onlus.
Il finanziamento complessivo del progetto, copre l’80% delle spese ammissibili e si compone di una parte di finanziamento agevolato nella misura del 70% affiancata, per il restante 30%, da un finanziamento bancario ordinario a tasso di mercato entrambi della durata massima di 15 anni.
I progetti ammissibili saranno valutati da un comitato tecnico di cui farà parte il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero del Lavoro e ABI, e selezionati in funzione soprattutto dell’impatto socio-ambientale degli stessi. In particolare i progetti dovranno aderire a tre criteri sociali: l’incremento occupazionale delle categorie svantaggiate, l’inclusione sociale di soggetti vulnerabili e il raggiungimento di obiettivi volti alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, del territorio e dei beni storico-culturali.
Questa misura è accompagnata dalla messa a disposizione di un altro fondo di minore dimensione, 23 milioni di euro per la copertura finanziaria di un contributo a fondo perduto – a cui le imprese possono accedere nella misura massima del 5% del valore dell’investimento.
Per maggiori informazioni e per accedere al bando, consulta il sito del Ministero dello Sviluppo Economico.