Brenta: De Poli (Udc), Governo verifichi su criterio prelievo idrico, tuteliamo attività industriali agricole e zootecniche

“L’acqua è un bene comune che deve essere fruito da tutti in uguale misura affinché non ne risentano le attività industriali, agricole e zootecniche. Bisogna assicurare il corretto approvvigionamento idropotabile a tutto il territorio regionale ma la mancanza di un criterio omogeneo che stabilisca quantità, modalità e tempistica del prelievo idrico consentito dai bacini ci preoccupa considerando i rischi connessi per l’irrigazione dei terreni agricoli”. Ad affermarlo è il senatore UDC Antonio De Poli che torna ad occuparsi delle vicende legate al Brenta: “Al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ho chiesto di appurare se la Regione Veneto abbia rispettato le normative nazionali e locali per la definizione dei criteri di captazione delle acque”, spiega. De Poli condivide l’obiettivo della Regione di “superare l’eccessiva frammentazione delle attuali strutture acquedottistiche, mediante l’accorpamento di piccoli e medi acquedotti” ma accoglie le preoccupazioni degli amministratori locali (a partire dal sindaco di Carmignano Di Brenta, Alessandro Bolis) che, da tempo, puntano il dito contro la Regione visto che i lavori per la realizzazione delle strutture di captazione delle acque sono ad un livello avanzato. “Da quanto ci risulta il Ministero dell’Ambiente, con una nota datata maggio 2016, aveva chiesto una relazione alla Direzione regionale della Regione Veneto fornendo chiarimenti sul mancato parere dell’Autorità di Bacino. A distanza di quasi un anno dalla richiesta del Ministero, non si è avuto alcun riscontro dalla Regione. Per queste ragioni chiediamo al Governo di prendere in mano la ‘palla’ e di appurare se la Regione abbia agito nel rispetto delle regole o, al contrario, nel più totale arbitrio”.

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