Scuola: supplente precaria con 19 euro in conto; appello di De Poli al Governo

Teacher talking to students at chalkboard

Il senatore UDC: il Ministero spieghi se è problema burocratico, acceleri iter procedure
“Il caso di Elena che ho appreso dai quotidiani purtroppo non può lasciarci indifferente. Una giovane maestra, di 36 anni, con laurea ed abilitazione, è stata supplente a una scuola primaria di Treviso. Da tre mesi non riceve lo stipendio. Chiedo al Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli affinché possa intervenire per risolvere la questione”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che interviene sul caso di una donna, maestra in una scuola primaria a Treviso, che ha denunciato alla stampa la sua storia e le difficoltà riscontrate nel pagamento degli stipendi. De Poli accoglie così le denunce del sindacato degli insegnanti Gilda e si chiede: “E’ un problema di fondi e di copertura finanziaria o, al contrario, dietro questi ritardi c’è un problema burocratico? Questo è l’interrogativo da sciogliere. Elena racconta di essere rimasta con 19 euro in conto. Da quanto apprendiamo pare che i fondi per le supplenze ci siano ed è chiaro che se è il ritardo è imputabile a un fatto procedurale, esso va risolto al più presto. Siamo convinti che situazioni analoghe si registrino anche altrove e quindi chiediamo al Governo di affrontare il tema dei pagamenti supplenti adoperandosi contro i ritardi. Lo scorso anno, secondo la stampa, alcuni insegnanti hanno atteso la busta paga anche 5 mesi. La riforma della buona scuola con le assunzioni previste doveva in teoria portare ad un azzeramento o notevole riduzione delle supplenze brevi. Così non è stato e il problema dei tempi di pagamento resta un problema da affrontare”, conclude De Poli.