Terme Euganee: De Poli (Udc), no INPS su fondo salariale ha costo sociale pesante, Di Maio intervenga

“Negare gli ammortizzatori sociali a oltre 1000 lavoratori termali del Bacino euganeo vuol dire aprire la porta verso la precarizzazione del lavoro. Porterò oggi pomeriggio in Parlamento. Il no dell’INPS al Fondo di integrazione salariale richiesto da aziende e lavoratori rischia di avere un costo sociale pesantissimo per il nostro territorio”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che, intervenendo sul caso di 30 hotel termali lasciati senza sussidio nei mesi di chiusura, annuncia un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio: “Chiediamo di intervenire presso l’INPS. Vogliamo innanzitutto capire le ragioni del rigetto di questa richiesta. Il nostro territorio si basa su certe tipologie contrattuali e non riconoscere gli ammortizzatori sociali vuol dire precarizzare migliaia di posti di lavoro”, aggiunge De Poli secondo cui “è una partita importante che riguarda potenzialmente più di 5000 lavoratori del Bacino Termale Euganeo”. “In Parlamento intendo schierarmi dalla parte di lavoratori e aziende. Stiamo parlando non di regali o concessioni ma di diritti riconosciuti dalla legge. Dal 2014 ad oggi le aziende e i lavoratori hanno versato 4 milioni di euro all’INPS per il FIS (Fondo di integrazione salariale). Facciamo valere i diritti dei termali”, conclude De Poli.

 

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