Vogliamo l’Italia dei Sì. Contratto scaduto

Maggioranza spaccata sulla Tav, maggioranza spaccata sull’autonomia.

Sul primo punto oggi il Parlamento ha certificato le divisioni tra i due azionisti. Anche sul secondo tema, presto, i nodi verranno al pettine: basta con i rinvii.

Il Movimento Cinque stelle si sta rivelando un grande ostacolo per il Paese che ha bisogno di andare avanti con le riforme e non di isolarsi dal resto d’Europa.

Oggi il contratto del Governo per il cambiamento è stato definitivamente sepolto. Lo diciamo da sempre: si governa con i progetti politici, con idee e valori condivisi, non i pezzi di carta. Il contratto di fatto non esiste più

Le motivazioni che stanno alla base del Sì alla Tav sono: in primis, la Torino Lione costerebbero meno completarla, piuttosto che non realizzarla.

Si tratta di un’infrastruttura che ridurrà il transito sulle strade di 1 milione di veicoli pesanti, con conseguenze positive a livello ambientale.

E, ancora, sbloccando le opere e gli appalti della Tav, secondo gli studi, si sbloccano 4.000 posti di lavoro.

Questa è l’Italia che vogliamo.

E’ l’Italia del Sì, l’Italia che guarda al futuro e lavora per un Paese moderno e connesso col resto d’Europa.

Antonio