Antonio De Poli

100 anni dell’istituzione dell’Albo degli Ingegneri

Cari amici

stamani in Senato su mia iniziativa si è tenuta una conferenza stampa per celebrare i 100 anni dall’istituzione dell’Ordine degli ingegneri. E’ stato anche un appuntamento utile per accendere i riflettori su alcune questioni che sono di estrema attualità.

Erano presenti il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Padova, Riccardo Schvarcz ; il presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Domenico Perrini; Armando Zambrano, coordinatore della rete di Professioni tecniche.

100 ANNI

La scorso 23 giugno il Consiglio Nazionale Ingegneri ha tenuto un evento per festeggiare il centenario dell’istituzione dell’Albo degli Ingegneri, ricorrenza condivisa con gli architetti il cui Albo fu istituito con la medesima legge datata 24 giugno 1923.

Oggi l’Albo è sostenuto da circa 250mila ingegneri che hanno idee, competenze e capacità per dire la loro sul futuro del nostro Paese.

Questa iniziativa ha proprio questo obiettivo: dare voce alle professioni tecniche, promuovendo un confronto su alcuni punti che affronteremo in questa conferenza: dall’equipe compenso alle novità del Codice degli appalti, al Green building in Europa e, ancora, ai nodi da sciogliere per realizzare il Pnrr nei territori e alla formazione.

EQUO COMPENSO

Dobbiamo mettere i professionisti, oltre che gli amministratori pubblici e le imprese, nelle condizioni di lavorare. Ecco perché va nella giusta direzione LA NORMATIVA SULL’EQUO COMPENSO. Il provvedimento approvato è un passo in avanti nella giusta direzione che dimostra quanto questo Governo e questa maggioranza in Parlamento siano attenti alle istanze e alle richieste dei professionisti come gli architetti.

Ora, dopo l’introduzione del nuovo Codice – tema su cui tornerò a breve – serve il giusto coordinamento tra le nuove disposizioni sui Contratti pubblici e le novità introdotte dalla norma sull’ equo compenso, per evitare contenziosi e confusioni a livello normativo

CODICE DEGLI APPALTI.

Non è questa la sede per affrontare in maniera organica le caratteristiche e le novità introdotte. Secondo noi il Codice introdur principi innovativi che preludono a un cambio radicale della Pa, che dovrà assicurare la qualità delle opere e in tempi certi.

Il nostro Paese ha difficoltà che provengono dal passato: i tempi medi per realizzare le opere in Italia sono di 5 anni.

È’ doveroso cambiare paradigma.

Siamo tuttavia consapevoli che alcune delle Vostre proposte (appalto integrato ad esempio ) non hanno trovato accoglimento durante l’esame del provvedimento perché si scontravano con quella che era ma visione del Codice che ha cambiato impostazione.

 

Ora bisogna farlo funzionare e quindi serve la collaborazione dei soggettivi coinvolti e quindi anche di Voi ingegneri che siete fondamentali per mettere a terra il Codice.

PNRR

È’ cruciale d’altronde vincere questa partita in chiave PNRR.

Dobbiamo di fare di tutto per sbloccare le opere.

Il Pnrr secondo me potrà’ essere una lezione che ci aiuterà a cambiare paradigma.

L’operato del Governo per la terza rata è’ andato a buon fine : le verifiche della commissione Ue hanno promosso il lavoro svolto dall’Italia.

Dopo il via libera preliminare della commissione Ue alla terza rata da 18,5 miliardi di euro e il sì alle modifiche richieste da Roma agli obiettivi per la quarta rata (16,5 miliardi), il governo ha deciso di fare il punto sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, chiamando a raccolta tutte le istituzioni coinvolte.

Si è svolta il 10 ottobre la quinta sessione di lavoro della Cabina di regia Pnrr. L’obiettivo è portare a casa tutte le risorse europee, non rinunciando neppure ad un euro dei fondi del Next Generation EU.

Ultimi temi due mi: il Green building e il superbonus.

SUPERBONUS

La manovra che il Governo ha varato proprio stamattina in Consiglio dei ministri introduce importanti novità su questo tema, a partire dallo stop da gennaio di sconti in fattura e cessioni dei crediti per il Superbonus.

Venerdì scorso, come probabilmente molti di Voi sanno, si è tenuto a Palazzo Chigi un incontro tra rappresentanti del Governo e ANCE (Associazione nazionale costruttori edili). Si è parlato della possibilità di una proroga del termine di fine anno per chiudere i lavori agevolati al 110% ma finora siamo nel campo delle ipotesi. Questa ipotesi sembra essere esclusa dal testo iniziale della Manovra, mentre qualche novità potrebbe arrivare  – ce lo auguriamo – dall’esame parlamentare della Legge di Bilancio, anche se i margini di copertura – va detto – sono strettissimi.

Il Superbonus, finora, è costato 140 miliardi, praticamente l’equivalente di 4 manovre.

CASE GREEEN

La casa è sacra e non si tocca.
E’ questo per noi un principio fondamentale, che pare essere stato capito anche in Europa. È una buona notizia, infatti, quella che arriva dall’ultima riunione per definire la nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, dopo un negoziato tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue.

Il buon senso ha  prevalso, essendo stata prevista l’eliminazione delle norme che imponevano l’obbligatorietà dell’efficientamento energetico.

Da molti di Voi, nei giorni scorsi, mi è stato chiesto quale sia la posizione del Governo e della maggioranza di Centrodestra che su questo punto ha una posizione chiara e limpida: l’efficientamento energetico è un obiettivo condiviso ma imporre target irraggiungibili con tempistiche troppo compresse non va bene.

Dico sempre che la parola sostenibilità va letta a 360 gradi, sì sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale.

Antonio

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