Antonio De Poli

Cedolare secca: finalmente chiarezza. Il ddl dell’Udc

Family moving. People use a boxes. Little boy with parents.

Il nuovo DDL dell’Unione di Centro mette ordine dopo dieci anni di interpretazioni errate

Per oltre un decennio migliaia di proprietari, imprese e lavoratori fuori sede hanno dovuto fare i conti con un’interpretazione fiscale che ha creato confusione, contenziosi e ingiustizie. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha spesso negato l’accesso alla cedolare secca nei casi in cui l’immobile veniva locato a un’impresa o a un professionista, pur essendo destinato concretamente ad abitazione di dipendenti o collaboratori.

Una posizione che si è rivelata errata e che ha generato incertezza nel mercato degli affitti, scoraggiando molti proprietari dal mettere a disposizione i propri immobili.

Le sentenze della Cassazione: conta l’uso, non chi firma

Le più recenti pronunce della Corte di Cassazione hanno finalmente ristabilito un principio semplice e di buon senso: non è rilevante chi sottoscrive il contratto, ma l’effettivo utilizzo dell’immobile.
Se l’immobile è utilizzato come abitazione, deve essere trattato come tale anche sul piano fiscale.

Un chiarimento che ha aperto la strada a un cambiamento normativo atteso da anni.

Il DDL dell’Unione di Centro: trasformare il principio in legge

Per mettere fine alle ambiguità e alle interpretazioni restrittive, l’Unione di Centro ha presentato un Disegno di Legge che recepisce i principi stabiliti dalla Cassazione e li rende norma vigente.

Cosa prevede il nuovo DDL?

✔ Cedolare secca applicabile anche se il conduttore è un’impresa o un professionista, a condizione che l’immobile sia destinato all’abitazione di una persona fisica.
✔ Stop definitivo all’incertezza normativa che ha prodotto contenziosi e disparità di trattamento.
✔ Obbligo per l’Agenzia delle Entrate di aggiornare circolari, interpretazioni e modelli, così da adeguarsi alla corretta applicazione della legge.

Una misura concreta che semplifica la vita ai proprietari e rende più dinamico il mercato degli affitti.

Una riforma che aumenta l’offerta abitativa

L’obiettivo è chiaro: facilitare gli affitti e ampliare la disponibilità di case, soprattutto per chi lavora lontano dalla propria città.
Molti proprietari, negli ultimi anni, hanno rinunciato ad affittare immobili alle aziende per timore di contestazioni fiscali. Il risultato è stato una riduzione dell’offerta, con effetti negativi per migliaia di lavoratori fuori sede.

Con questo DDL si ristabilisce un quadro normativo certo e coerente, capace di favorire mobilità, sicurezza e trasparenza.

Rimettere la casa al centro

Le politiche abitative richiedono stabilità, chiarezza e regole comprensibili. La casa non è un tema marginale: riguarda famiglie, imprese, territori, sviluppo.

Il nuovo Disegno di Legge dell’Unione di Centro va proprio in questa direzione:
semplificachiariscesostiene chi vive e lavora lontano da casa e chi mette a disposizione un immobile.

Un passo importante verso un sistema più giusto e funzionale, capace di rispondere alle esigenze reali del Paese.

Antonio