E’ stato un onore per me oggi ricevere a Palazzo Madama il mondo delle imprese del commercio. Un confronto utile e proficuo.
Ridurre il cuneo fiscale di un punto percentuale costa all’incirca 3 miliardi. Utilizziamo le risorse del reddito di cittadinanza per ridurre finalmente di 3 punti il cuneo fiscale e spingere così le imprese ad assumere.
Questo è quanto ho ribadito intervenendo nel corso del convegno “Fiscalità e strategia di sviluppo del settore terziario” che si è svolta al Senato su mia iniziativa, a cui hanno partecipato Patrizio Bertin, presidente Ascom Padova, Giuseppe Vegas, Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano, Luca Giancola, Avvocato tributarista, Renato Mason, segretario Cgia Mestre e Annamaria Bernini capogruppo Forza Italia al Senato
Alle imprese del terziario che rappresenta una fetta importante del Pil italiano dobbiamo dare un segnale chiaro: ridurre la pressione fiscale che è una delle più alte in Europa (peggio di noi, in tema di cuneo fiscale, fa solo il Belgio).
Le altre priorità? Sburocratizzare, semplificare il rapporto cittadini – imprese, con una Pubblica amministrazione sempre più 4.0 e poi, a maggior ragione per un territorio come il Veneto colpito dal crac delle Banche popolari su cui attendiamo risposte concrete dal Governo e non promesse, una delle emergenze da affrontare è quella dell’accesso al credito. I prestiti alle imprese si sono ridotti del 30% negli ultimi 7 anni.
Senza liquidità le nostre imprese, soprattutto le piccole e medie imprese, non possono lavorare. Bisogna ripartire da qui.
La priorità è ridurre le tasse su famiglie e imprese. Bisogna andare in questa direzione e passare dalle parole ai fatti e dare un segnale di attenzione alle famiglie (serve uno choc fiscale per sbloccare i consumi e aumentare il potere d’acquisto delle famiglie che è fermo a 8 anni fa) e a quei mondi come commercianti e artigiani che aspettano misure concreti e non le solite chiacchiere
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