“Lancio oggi un appello accorato dai banchi di quest’aula: noi della maggioranza lanciamo un messaggio di pacificazione: il nostro invito è ad astenersi da qualsiasi tentativo di delegittimazione preventiva. Il 25 aprile non è un feudo identitario della destra o della sinistra! La nostra storia ha avuto un punto di frattura certamente nell’anti-fascismo che, per noi, è l’elemento fondante della nostra Repubblica. Nessuno – men che meno la sinistra – può arrogarsi il diritto di appropriarsi della cultura antifascista. I valori anti-fascisti sono presenti dalla prima all’ultima pagina della nostra bellissima Costituzione!”: così il senatore UDC Antonio De Poli intervenendo, in Senato, in dichiarazione di voto, sulle mozioni sul 25 Aprile. “Il 25 aprile non è la casa di una o dell’altra parte politica ma è la casa di tutti, così come lo sono le altre ricorrenze storiche che ricordano i momenti fondamentali della storia dell’Italia unita libera e democratica: il Primo maggio (festa del lavoro); il 2 giugno (nascita della Repubblica ed elezione dell’Assemblea Costituente); 17 marzo (proclamazione del Regno d’Italia); 4 novembre (festa dell’Unità e delle Forze armate) e di altre date significative della nostra storia come ad esempio il 27 gennaio (giornata internazionale in memoria delle vittime della Shoah); il 10 febbraio (massacro delle foibe), il 18 aprile (quando gli elettori italiani collocarono la nostra nazione nel mondo libero e democratico); il 9 novembre giorno in cui cadde il muro di Berlino, che pose fine alla guerra fredda”, ha concluso De Poli.