Cari amici,
su mia iniziativa, questa mattina, si è tenuta al Senato una conferenza stampa di presentazione delle attività del Circolo Patavino Auto Storiche che ha celebrato, nel 2021, i 30 anni di attività.
A causa del Covid e delle restrizioni con cui tutti noi abbiamo dovuto fare i conti, solo oggi possiamo festeggiare un importante traguardo: sono trascorsi, infatti, 32 anni da quando è nato, nel 1991 appunto, questo Circolo che è legato alla città di Padova ed è un punto di riferimento a livello nazionale per chi ha la grande passione delle auto e moto storiche.
Erano presenti LUIGINO GENNARO (presidente del Circolo Patavino Auto Storiche) che ci illustrerato i 32 anni di attività del Circolo; FRANCO ACCORDI (Presidente emerito del Circolo Patavino Auto Storiche) che, nel corso del suo intervento, ha ricordato il Senatore Niccolò Ghedini (scomparso l’estate scorsa), un amico di grande caratura a livello culturale, una persona leale e appassionata che era molto legata al Circolo; MASSIMO GHIRALDO (socio del Circolo Patavino Auto Storiche), che ha illustrato il concorso d’eleganza per autostoriche ‘Abano Terme’ e il sindaco di Legnaro VINCENZO DIANELETTO, che invece ci ha portato a fare un viaggio nella Saccisica illustrandoci una manifestazione turistica e culturale di interesse nazionale.
Quello che contraddistingue il Circolo Patavino è il suo forte e intrinseco legame con il territorio.
Ecco perché oggi, nell’illustrare due importanti iniziative – una su Abano Terme e una sulla Saccisica – abbiamo messo in evidenza l’attività di promozione e valorizzazione del Circolo nel territorio.
Il Circolo Patavino Autostoriche è nato nel 1991, come dicevo.
E’ nato da un’idea dei soci fondatori che era quella di far conoscere l’affascinante mondo dell’auto all’esterno, investendo sulla passione e sull’impegno di quanti come Voi oggi qui si mettono al servizio della collettività, non solo salvaguardando il patrimonio storico e culturale delle auto e moto d’epoca, ma anche promuovendo una politica che guardi al territorio, valorizzandolo dal punto di vista turistico e culturale, creando occasioni di socialità, come ci spiegherete tra qualche istante.
D’altronde, il restauro è un’arte, un settore forse ancora un po’ di nicchia, una delle eccellenze del nostro made in Italy all’estero.
Se consideriamo solo le auto storiche, nel nostro Paese esse sono lo 0,13% del totale delle automobili presenti nel territorio.
I veicoli d’epoca – sia auto che moto storiche appunto – rappresentano un patrimonio storico, tecnologico, artistico da tutelare.
Rappresentano una passione che è un “motore” in grado di promuovere – come ci racconteranno a breve gli altri relatori – cultura e turismo, con un indotto nazionale che, secondo alcune stime, supera i 2 miliardi di euro.
Cito un grande che non ha certo bisogno di presentazioni, Enzo Ferrari.
“Non abbiamo petrolio e miniere, ma possiamo primeggiare nel mondo con la fantasia”, diceva Enzo Ferrari.
Le auto e le moto d’epoca non sono soltanti vecchie vetture, magari non più arrugginite grazie al restauro appunto, da ammirare. No!
Le auto e le moto d’epoca, al contrario, rievocano mondi, periodi storici, paesaggi, colori, persino sapori del nostro made in Italy.
Basti pensare a quanto esse siano apprezzate e valorizzate all’estero.
Al MOMA di New York la prima auto ad essere esposta in un museo d’arte era italiana, la Cisitalia 202, un gioiello del design italiano tanto da meritarsi l’appellativo di “scultura in movimento”.
Si può dunque promuovere il turismo, nei territori, alla scoperta delle nostre bellezze culturali, paesaggistiche e anche enogastronomiche, con “le ruote (due o quattro) nella storia”.
Questo è il messaggio che abbiamo lanciato stamattina dal Senato.
La passione di chi come il Circolo Patavino ha, in questi 32 anni di storia, dedicato le proprie attività alla promozione del territorio, è un valore aggiunto che non possiamo e non dobbiamo disperdere.
Antonio
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