Cari amici,
stamani in Senato si è tenuta la presentazione del 50esimo anniversario della Transumanza di Camazzole, alla presenza del sindaco di Carmignano di Brenta; Eric Pasqualon, il vicesindaco Andrea Bombonati, l’assessore al Volontariato Alberto Lucietto, Matteo Marini (in rappresentanza dell’azienda agricola Marini, che è l’attore protagonista della storia della transumanza nel nostro territorio); Raffaela Piccoli (vicepresidente della Pro Loco di Camazzole); Maurizio Canton (presidente Coldiretti comprensorio del Cittadellese) e il giornalista Ferdinando Garavello.
L’ultima domenica di settembre, da 50 anni, la Pro Loco di Camazzole, in collaborazione con il Comune di Carmignano di Brenta, vede arrivare la mandria dell’azienda agricola Marini nella frazione di Carmignano di Brenta, Camazzole, per poi raggiungere la stalla in via Maglio.
50 anni di tradizione, di passione per la nostra comunità.
Una passione che è stata tramandata di generazione in generazione proprio per mantenere viva la tradizione della transumanza nei nostri territori.
La società agricola Marini fu fondata da nonno Tarquinio, grande malgaro dell’Altopiano di Asiago che, nello straordinario scenario naturalistico delle montagne, riuscì prima di tutto a trasmettere ai propri figli la passione e la gioia di chi ama la bontà dei cibi, la genuinità dei prodotti, l’esultanza del gusto.
Ricordo qui l’amicizia profonda che legava nonno Tarquinio al regista Ermanno Olmi (Leone d’oro alla carriera a Venezia) e allo scrittore Mario Rigoni Sterni.
Nel mondo della “malga dei poeti” oggi, così come ai tempi di nonno Tarquinio, ci sono i figli Paola e Ugo, il nipote Matteo Marini che stamane era presente.
E’ vero, sicuramente molte cose sono cambiate, ma io credo che ci sia un filo conduttore oggi, come 50 anni fa: è l’amore per la propria terra.
In un’intervista alla stampa locale Matteo scrive: ho lasciato tutto, lavoro part time. Questo mondo per me è uno spazio libero, sono i miei prati dove ho giocato tutte le estati, è la memoria della mia famiglia e di mio nonno. Sono parole che emozionano.
La transumanza, oggi, rivive anche grazie allo straordinario apporto dei volontari della Pro Loco di Camazzole, i quali in tutti questi anni si sono impegnati a ridare vita a questa usanza valorizzando così la nostra identità, cultura e tradizione.
Attraverso la transumanza, infatti, si preserva un legame unico tra l’uomo, gli animali e la natura, un legame che ha radici profonde nel nostro territorio, in un mondo rurale che è ancora vivo e presente nella nostra comunità.
Mi ha colpito una frase pronunciata una volta da Ugo e Paola Marini: nostro padre – dissero – e lo scrittore Rigoni Stern stavano ore e ore accanto al fuoco a parlare.
Le istituzioni – ed è questa la ragione per cui ho voluto fortemente presentare questa iniziativa – hanno il dovere di valorizzare e promuovere queste iniziative che hanno l’obiettivo di valorizzare le nostre tradizioni e il nostro territorio.
Antonio
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