Autonomia, sanità, infrastrutture e elezioni regionali in Veneto. Antonio De Poli a RadioVeneto 24

Ho avuto il piacere di intervenire a Veneto chiama Roma su Radio Veneto24 per parlare di autonomia, sanità, infrastrutture e del futuro della nostra Regione.
Il Veneto ha bisogno di risposte concrete, non promesse. Serve una politica che ascolti, che parta dalle comunità locali, che metta al centro il lavoro, la famiglia e la solidarietà.
Come UDC saremo presenti alle prossime elezioni regionali con una squadra forte e radicata sul territorio. Vogliamo essere voce dei moderati, costruttori di un Veneto sempre più autonomo, efficiente e vicino ai cittadini.

Veneto chiama Roma – Intervista all’on. Antonio De Poli

Siamo arrivati alla nostra consueta rubrica Veneto chiama Roma per salutare ancora una volta l’onorevole Antonio De Poli, senatore questore e presidente dell’UDC, che è venuto a trovarci nei nostri studi.

Giornalista: Buongiorno a lei, onorevole, e buongiorno a Veneto 24!

Antonio De Poli: Buongiorno a tutti voi!

Giornalista: Innanzitutto la ringraziamo perché praticamente è tutto il giorno in macchina da ieri. Cominciamo ricordando la sua domenica: è stato a Biella, dall’altra parte del nordest, in Piemonte, dove si è tenuto un momento importante per gli Alpini.

De Poli: Ieri c’è stata l’adunata nazionale degli Alpini, credo sia uno dei momenti più significativi per tutti noi. Gli Alpini rappresentano la storia, ma anche un grande momento di solidarietà e attenzione. Li troviamo sempre nel momento del bisogno: nelle alluvioni, nei disastri che purtroppo colpiscono il Veneto, i nostri comuni, l’Italia e anche il mondo.

Trovare qualcuno che ti dia una mano nei momenti più difficili è fondamentale. Gli Alpini sono dappertutto: il loro è un grande cuore, un grande amore verso il prossimo, un simbolo del volontariato. Questo spirito va tramandato alle nuove generazioni. Se tutti avessero il cuore degli Alpini, molte cose andrebbero meglio.

Ieri c’è stata una grandissima partecipazione: migliaia di Alpini e decine di migliaia di persone hanno applaudito alla sfilata. È stato un momento per ribadire la loro presenza, il contributo alla nostra storia e il ruolo attivo che hanno ancora oggi, a livello nazionale e nelle comunità locali. È un grande insegnamento, che dobbiamo portare anche ai nostri figli. Se perdiamo questi valori, perdiamo una parte importante della nostra identità.

Giornalista: Onorevole, lei ha sempre un occhio di riguardo per i giovani. Parliamo della Spring School, la scuola di formazione politica che promuove ogni anno sull’Altopiano di Asiago. Anche quest’anno ha avuto grande successo, vero?

De Poli: Sì, ogni tanto mi chiedo anch’io: “Ma perché i giovani vengono?” La risposta è semplice: se offriamo contenuti validi, temi stimolanti, loro rispondono. Sono curiosi come lo eravamo noi. Quest’anno abbiamo trattato argomenti molto attuali: intelligenza artificiale, web, public speaking, comunicazione digitale, troll, come si fa una campagna elettorale moderna. Abbiamo avuto esperti e relatori di spessore.

Abbiamo parlato anche del futuro dell’Europa, dei percorsi istituzionali. Più di 150 giovani hanno partecipato, nonostante fosse a pagamento: un segno forte della loro volontà di esserci, di capire, di formarsi. Credo che dovremmo riprendere questo modello in tanti settori, non solo in politica. Se gli diamo i giusti stimoli, i giovani ci sono. Sono molto bravi e spesso anche più veloci di noi adulti.

Giornalista: A proposito di politica, è arrivata la sentenza che fissa definitivamente le elezioni regionali per il prossimo autunno. Una sorpresa o se l’aspettava?

Antonio De Poli: Direi che ce lo aspettavamo. Era nell’aria, perché da tempo si parlava di questa finestra elettorale. Le Regioni interessate sono Piemonte, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, ma soprattutto il Veneto: la nostra Regione. Questo è il nostro cuore, il nostro territorio.

Credo che in Veneto ci sia da tempo una squadra forte, con il presidente Zaia in primis. Il nostro compito sarà portare il nostro contributo politico, umano e territoriale a questa coalizione. Una coalizione di centrodestra che si presenterà compatta, con un programma concreto per i cittadini veneti.

Queste elezioni non sono solo una scadenza: sono una grande opportunità per parlare di futuro. Sanità, infrastrutture, autonomia: questi i temi su cui ci confronteremo. Dobbiamo far sentire la voce del Veneto a Roma, ma anche costruire una Regione sempre più forte, coesa e moderna.

Giornalista: Lei è presidente dell’UDC, partito che fa parte del centrodestra. Qual è la posizione che il vostro partito intende portare avanti in vista di queste elezioni?

De Poli: Noi vogliamo essere una forza di equilibrio. Una forza moderata, cattolica, popolare, che guarda alle esigenze delle famiglie, delle imprese, del terzo settore. Siamo parte integrante della coalizione, ma vogliamo portare anche il nostro specifico contributo: valori, contenuti, competenza.

In Veneto c’è bisogno di rafforzare l’identità delle comunità locali. Vogliamo essere la voce dei territori, delle province, delle aree interne che troppo spesso vengono dimenticate. Non è possibile parlare di sviluppo se non si parte dal basso, dall’ascolto delle persone.

Per questo l’UDC sarà presente con una lista forte, con uomini e donne radicati nel territorio. Persone che conoscono i problemi reali e vogliono risolverli, non fare promesse elettorali.

Giornalista: Si parla molto di autonomia differenziata, in particolare per il Veneto. A che punto siamo?

De Poli: Dopo anni di dibattiti, finalmente siamo vicini al traguardo. L’autonomia non è una bandiera ideologica: è una richiesta concreta dei cittadini veneti, che si sono espressi con un referendum chiaro e partecipato.

L’autonomia significa responsabilità, efficienza, capacità di spesa sul territorio. Significa poter gestire meglio sanità, istruzione, ambiente. Naturalmente, deve essere un’autonomia solidale, nel rispetto dell’unità nazionale.

Ma attenzione: non vogliamo uno Stato spezzettato, vogliamo uno Stato più giusto. Dove ogni Regione possa esprimere il meglio di sé. Il Veneto ha dimostrato di essere una Regione virtuosa. Dobbiamo poter investire meglio le risorse, senza sprechi, con maggiore velocità e con regole più vicine al territorio.

Giornalista: Un’ultima domanda, onorevole. È ottimista sul futuro politico del nostro Paese?

De Poli: Io sono sempre ottimista. Credo nell’Italia, credo nel Veneto, credo nei nostri giovani. Dobbiamo smettere di parlare male del nostro Paese. Abbiamo tante potenzialità: cultura, bellezza, imprese, capacità di innovazione. Ci manca solo una cosa: la fiducia in noi stessi.

Ecco perché dobbiamo lavorare insieme, maggioranza e opposizione, istituzioni e cittadini. Se mettiamo al centro il bene comune, possiamo costruire un’Italia migliore. Io ci credo, e continuerò a fare la mia parte, in Senato e sul territorio.

Giornalista: Grazie onorevole, e buon lavoro.

De Poli: Grazie a voi, e un saluto a tutti gli ascoltatori di Veneto 24