Antonio De Poli

Acconciatori Italiani: l’Accademia della Bellezza

Oggi in Senato, su mia iniziativa, si è tenuta una conferenza stampa dal titolo “Acconciatori italiani: l’Accademia della bellezza”, un appuntamento pensato per dare voce e spazio a un settore che rappresenta un tassello fondamentale del nostro made in Italy: quello degli acconciatori, degli artigiani della bellezza, e dell’Accademia ANAM.

L’incontro si è svolto nella suggestiva Sala Caduti di Nassirya, un luogo simbolico del Senato della Repubblica, ed è stato per me un onore poter ospitare professionisti, formatori, rappresentanti istituzionali e tanti protagonisti di questo mondo fatto di creatività, talento e impegno.

Quando parliamo di acconciatori, non parliamo semplicemente di un servizio alla persona. Parliamo di artigianato di qualità, di creatività italiana, di un comparto che offre lavoro a migliaia di professionisti — spesso giovani e spesso donne — e che rappresenta un vero e proprio presidio sociale nelle nostre città.

I saloni non sono solo luoghi dove ci si prende cura del proprio aspetto: sono spazi di relazione, ascolto, prossimità. Per questo la bellezza non può essere considerata qualcosa di superficiale: è cura di sé, benessere, autostima. Anche la politica ha il dovere di riconoscere il valore sociale ed economico di questo settore, parte integrante del made in Italy dei servizi.

Al centro dell’appuntamento di oggi, il contributo dell’Accademia Nazionale Acconciatori Moda (ANAM). Ringrazio il presidente Lino Fabbian, il vice presidente vicario Antonio Seccia e tutta l’Accademia per aver voluto condividere questo momento di confronto con il Parlamento.

ANAM si distingue per il suo impegno nella formazione continua, nella trasmissione dei mestieri e nella valorizzazione della creatività. Senza formazione non ci sono qualità, sicurezza, riconoscimento professionale. E non c’è futuro.

Come istituzioni, dobbiamo sostenere questo mondo con azioni concrete:

Nel settore della bellezza si ritrovano molte delle caratteristiche che rendono unico il modello produttivo italiano: piccole e medie imprese, professionalità, tradizione e innovazione che si intrecciano ogni giorno.

L’incontro di oggi non è stato soltanto una presentazione. È stato un modo per ribadire un messaggio che considero fondamentale: se vogliamo un Paese più competitivo e più giusto, dobbiamo valorizzare ogni mestiere, ogni competenza, ogni forma di talento artigiano.

Il Senato è la casa della rappresentanza democratica, ma deve essere anche la casa del lavoro e delle professioni. Per questo sono grato a tutte e a tutti coloro che hanno partecipato alla giornata e contribuito con idee, esperienza e visione.

Antonio

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