

“Sostenere l’artigianato alimentare significa rafforzare l’economia reale, valorizzare le nostre identità territoriali e costruire coesione sociale. Le imprese artigiane del food sono un pilastro del made in Italy: producono qualità, custodiscono tradizioni e generano futuro. La politica ha il dovere di accompagnarle con strumenti concreti e una visione strategica. Il Centrodestra al Governo e in Parlamento è molto vicino al mondo artigiano e presto ci saranno importanti novità sul piano normativo, proprio per rispondere alle istanze di quegli imprenditori che, nei territori, ogni giorno lavorano per promuovere le nostre eccellenze”. Così il senatore questore Antonio De Poli che, nel pomeriggio, in Senato, ha promosso una conferenza stampa dal titolo “Intelligenza artigiana a tavola”, alla presenza fra gli altri del presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli e del presidente di Confartigianato Alimentazione, Cristiano Gaggion. Nel corso della conferenza è stato presentato un rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato che fotografa la tendenza del settore alimentare e delle bevande, che ha registrato nel primo trimestre 2025 un +1,9%nella produzione, contro un -3,1% della manifattura generale. “Siete i migliori ambasciatori del nostro made in Italy, nei territori e all’estero. Le vostre imprese sono, infatti, radicate nei territori, quindi parlano una lingua locale ma sono capaci di parlare anche ai mercati internazionali”, ha evidenziato De Poli. Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato, il settore del food conta 64.365 imprese artigiane attive con 249mila addetti e un impatto che va ben oltre i numeri. La spesa degli italiani per alimentare e bevande ammonta a 196,2 miliardi di euro, ma il food made in Italy piace molto anche all’estero: il 2024 ha infatti segnato il massimo storico dal 1995 delle esportazioni di alimentare e bevande con 58,7 miliardi di euro, in crescita dell’8,8% rispetto al 2023 e con un trend in aumento anche nel primo trimestre 2025 (+5,5%). Dal pane fresco ai dolci da ricorrenza (1,1 miliardi di export nel 2024), dai vini DOC e IGT (8,1 miliardi, secondo export europeo dopo la Francia) fino ai 5.717prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) e ai 328 prodotti agroalimentari di qualità DOP, IGP e STG e i 529 i vini certificati, il Made in Italy alimentare parla artigiano. Un patrimonio che trova linfa nel crescente orientamento dei consumatori verso il chilometro zero: sono 12,1milioni gli italiani che nel 2023 hanno scelto prodotti locali. “A certificare la bontà e l’eccellenza dell’artigianato alimentare sono proprio questi dati: oltre 12 milioni di italiani hanno scelto l’eccellenza dei prodotti locali artigiani. Tutto ciò è il migliore riconoscimento a ciò che a noi piace definire l’intelligenza artigiana a tavola”, ha concluso De Poli.