Ambiente: De Poli (Udc) a ministro Costa, gestione Pozzi sul Brenta rimanga in mano ai territori, caso in Parlamento

 

“Fermo restando il principio inderogabile che l’acqua è un bene pubblico che appartiene all’intera collettività, ritengo che sia altrettanto indispensabile garantire la salvaguardia ambientale di un territorio come quello del Brenta dove l’acqua è un elemento fondamentale e vitale per cittadini, privati e famiglie, ma anche e soprattutto per le aziende, come ad esempio quelle del comparto agricolo e non solo. L’acqua prelevata dai pozzi, siti nei territori rivieraschi del Brenta, è un bene di qualità e va a beneficio delle popolazioni servite dai gestori. I pozzi, che sono autorizzati a prelevare 950 litri d’acqua al secondo, potrebbero essere portati, a regime, ad emungimenti fino a 1.800 litri al secondo. Questo sfruttamento dell’acquifero necessita di opere ambientali compensative per assicurare alla falda continuità di ricarica e ai territori di salvaguardarla. Chiedo al ministro dell’Ambiente Sergio Costa di intervenire valutando le misure da adottare affinché si preservi l’ecosistema del Brenta a 360 gradi. Il territorio non può e non deve essere depauperato”.  Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che spiega: “Bisogna preservare le falde acquifere. Noi chiediamo che la proprietà, la gestione e la manutenzione dei pozzi rimanga nelle mani dei territori e quindi, nel caso specifico, di ETRA spa – multiutility interamente pubblica in regime di in house providing e partecipata dai Comuni soci situati lungo il percorso del fiume Brenta – proprio perché riteniamo che, fermo restando la logica della solidarietà e – ribadisco – dell’acqua come bene pubblico, si debba affermare con forza la necessità di tutelare la falda acquifera – un bene ambientale tout court – compiere un’azione di monitoraggio della stessa e prevedere adeguate opere di ricarica. Il Parco del Brenta è un patrimonio che appartiene a tutti e come tale va rispettato e tutelato. Ogni estate, una media di 50-60.000 visitatori si reca nel Brenta praticando sport, trekking o anche semplicemente per correre in bicicletta lungo la ciclabile. Il Brenta è una risorsa da valorizzare e, pertanto, chiedo al Ministero competente di valutare le iniziative da adottare allo scopo di salvaguardare dal punto di vista ambientale il territorio”.