“Un passo in avanti verso la transizione energetica. I nostri territori sono chiamati ad essere i protagonisti della transizione ecologica”. Con queste parole il senatore UDC Antonio De Poli definisce il decreto del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica) sulle Comunità energetiche rinnovabili. “Il via libera della Commissione Ue sulle Comunità energetiche rinnovabili è una buona notizia che attendavamo da tempo. Ringraziamo il Governo e il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per l’impegno profuso. Il decreto – ricorda De Poli – è incentrato su due misure: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto. In quest’ultimo caso, nei comuni sotto i 5mila abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con 2,2 miliardi dal Pnrr”, aggiunge De Poli che, a Padova, a marzo scorso, ha promosso a Padova, alla presenza di amministratori locali e rappresentanti delle categorie economiche, un’iniziativa sulle CER (Comunità energetiche rinnovabili). “Il decreto è una delle misure qualificanti della transizione energetica per favorire gli obiettivi di decarbonizzazione e autonomia energetica fissati dall’Agenda 2030 ma si tratta di un provvedimento che ha anche un valore etico, di stimolo alla coesione sociale dei territori. Cittadini famiglie e imprese non possono più aspettare. Oggi dobbiamo assolutamente puntare sulle energie rinnovabili: più tempo perdiamo, più saremo in ritardo nella corsa verso la sostenibilità ambientale”, rimarca De Poli che cita uno studio del MASE, secondo cui “, in Italia, grazie a questo strumento, potranno crearsi 15.000 comunità energetiche a livello di Comuni e questo porterà a una bolletta dimezzata per quasi 2 milioni di famiglie. Parallelamente, secondo uno studio del Politecnico di Milano, entro 5 anni, avremo a livello nazionale 40.000 comunità energetiche, che coinvolgeranno 1,2 milioni di famiglie, 10.000 piccole medie imprese, con una crescita di 10.500 posti di lavoro. Ecco perché è centrale l’ok dell’Europa”, conclude De Poli.