“E’ il momento che la politica si assuma le proprie responsabilità. Noi siamo favorevoli all’ampliamento dell’hub logistico del gruppo Alì in via Svezia, a Padova. Lo siamo perché crediamo nella politica del Sì, che crei un ecosistema favorevole alle imprese e agli investimenti, in un’ottica di visione e di crescita. Se Padova, come diciamo da anni, ha tutte le carte in regola per essere la capitale del Nordest, allora è necessario assumere le decisioni coerenti con questa prospettiva di sviluppo, individuando il giusto equilibrio tra sviluppo e rispetto dell’ambiente”. Ad affermarlo è il senatore UDC Antonio De Poli che, intervenendo nel dibattito sul colosso Alì a Padova, evidenzia: “La nostra provincia è quella che, a livello economico, corre di più: il suo Pil territoriale è superiore a 30 miliardi di euro. Dobbiamo ridarle di nuovo fiducia, speranza e il posto che merita in Veneto. Ecco perché affrontare in maniera strategica il tema della logistica integrata, più in generale della viabilità e anche soprattutto delle infrastrutture è un elemento essenziale per garantire l’operatività delle filiere produttive e, di riflesso, creare un terreno fertile per la crescita del nostro tessuto socio-economico”, spiega De Poli secondo cui “come ha evidenziato il presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro, sviluppo e sostenibilità non sono in contrapposizione ma, soprattutto, sono binari che si possono muovere nella giusta direzione, in maniera condivisa. La responsabilità spetta a chi amministra, chiamato a scegliere se concepire la sostenibilità secondo una vecchia e superata concezione (secondo cui le imprese sarebbero ‘nemiche’ del green) o se, al contrario, aderire a un nuovo paradigma che concepisce la sostenibilità a 360 gradi, sia ambientale che economica e soprattutto sociale. Noi crediamo in questo modello: la diatriba tra green e sviluppo è un falso dilemma. La città di Padova può ora giocare una carta da protagonista. Ecco perché – come ha rimarcato il presidente Patrizio Bertin (Ascom), dobbiamo dimostrare che qui si può investire. La politica deve scegliere. Serve una linea di chiarezza per rendere Padova una città che attrae chi vuole investire. In poche parole, carpe diem”, conclude De Poli.