Dazi. Regionali Veneto e ruolo dell’Udc. Il senatore Antonio De Poli ospite a Radio Veneto24

Intervista all’Onorevole Antonio De Poli

Segretario UDC e Senatore Questore

Conduttore: Benvenuto Onorevole De Poli e grazie per essere con noi.
De Poli: Grazie a voi e buona giornata a tutti.


Sul nuovo accordo commerciale tra UE e USA

Conduttore: Qual è la sua valutazione di primo acchito? Ricordiamo che non sono ancora noti tutti i dettagli di questo accordo, ma le cifre diffuse indicano una riduzione dei dazi. C’è soddisfazione da parte sua?

De Poli:
Diciamo che, intanto, questo accordo sui dazi – che deve ancora essere approfondito nei dettagli – rappresenta un’intesa necessaria per evitare il peggio. È un accordo storico per scongiurare una crisi: se le cose fossero rimaste com’erano, ci saremmo trovati davanti a una situazione di grande difficoltà.

Dopo molte settimane di tensioni, si è trovata una via d’uscita che consente di evitare una guerra commerciale che avrebbe messo in ginocchio il nostro export e i settori chiave del Made in Italy.

Il compromesso raggiunto a Bruxelles prevede un tetto massimo del 15% sulle tariffe e l’impegno dell’Europa ad acquistare gas americano. È stata una trattativa difficile, ma necessaria. Alcuni dazi restano – come quelli su acciaio e alluminio – ma il 15% sugli altri comparti, dall’automotive a molti settori principali per il nostro export, è sicuramente un risultato positivo.


Un accordo importante per il Veneto e l’Italia

Conduttore: Possiamo dire che è stato tutelato anche un asset strategico per l’economia veneta, ovvero l’export?

De Poli:
Sicuramente sì. Questo accordo era inevitabile per noi, perché l’export significa migliaia di aziende e posti di lavoro, oltre ai miliardi di euro di cui si parla. È stato evitato uno scontro commerciale frontale in un momento di fragilità economica globale, aggravato dalle tensioni geopolitiche e da una transizione energetica ancora incompiuta.

Non era il momento di alzare muri, ma di costruire ponti. Credo che questo accordo vada in questa direzione: tutela il nostro export in settori come agroalimentare, vino, macchinari industriali, moda e meccanica di precisione. Tutto ciò significa miliardi di euro e, soprattutto, difesa delle imprese e dei posti di lavoro.


Servono correttivi europei

L’accordo non è perfetto: alcuni settori restano penalizzati, come acciaio e alluminio. Oggi però l’Europa deve intervenire con urgenza con misure compensative:

  • sostegni mirati alle categorie più colpite,

  • incentivi alla diversificazione dei mercati,

  • un fondo europeo per la competitività.

Non possiamo lasciare sole le nostre PMI, il mondo dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura. L’Europa deve tornare protagonista: serve una visione comune sulle grandi sfide globali – commercio internazionale, transizione energetica – e non possiamo continuare a inseguire gli Stati Uniti o subire la pressione cinese.

Dobbiamo costruire una vera sovranità europea su energia, difesa e industria. Da una crisi può nascere un’opportunità.


Il ruolo dell’Italia e dell’UDC

L’intesa UE-USA rappresenta una tregua utile, ma ora serve una visione. L’Italia può uscire più forte da questa fase se saprà mettere al centro la persona, il lavoro e l’impresa.

L’UDC continuerà a battersi per un’Europa più giusta, più forte e più vicina ai cittadini, perché dietro ogni dato e dietro ogni trattativa ci sono famiglie, imprese e territori che non devono essere lasciati soli.


Politica regionale e elezioni in Veneto

Conduttore: Veniamo ora alle vicende “di casa nostra”, in Veneto. Si avvicinano le elezioni regionali, anche se la data non è ancora ufficiale. Qual è la sua valutazione, considerando che siamo a ridosso di agosto?

De Poli:
Ribadisco che in Veneto, come altrove, ci sarà una coalizione di centrodestra unita, senza dubbio. Si sta lavorando per trovare il miglior candidato possibile, che guardi al Veneto del futuro, non solo al 2025-2030, ma oltre.

Il Veneto ha bisogno di una guida che raccolga l’eredità del presidente Zaia, che ha governato per 15 anni mantenendo la nostra regione ai vertici nazionali e internazionali.

Spero si trovi una soluzione entro l’8-9 agosto, prima delle vacanze estive, altrimenti si deciderà a inizio settembre. L’importante è fare una scelta ponderata e non affrettata, perché serve il miglior candidato per i cittadini e le imprese venete.


Conduttore: Intanto il centrosinistra ha già trovato la convergenza su Giovanni Manildo, che ha iniziato la sua campagna elettorale…

De Poli:
Sì, il centrosinistra ha il suo candidato e la sua campagna. Il centrodestra, invece, da sempre è tra la gente, per portare avanti le esigenze dei cittadini.