Anziani: De Poli, cruciale riprogrammazione del sistema sociosanitario

Serve un cambio di paradigma per non lasciare da sole le famiglie
“Il verbo-chiave è programmare. Il presidente di Uripa Roberto Volpe indica con lucidità e cognizione la punta dell’iceberg di un problema che è certamente più vasto e complesso. Le politiche sugli anziani e sulla non autosufficienza devono tornare ad essere al centro dell’agenda politica veneta e nazionale, con una riprogrammazione dei servizi del sistema socio-sanitario alla luce dei nuovi bisogni. Serve però un cambio di paradigma: i bisogni delle persone e delle loro famiglie richiedono risposte integrate. L’Italia, secondo un rapporto OCSE; è a pari merito con il Giappone al secondo posto al modo per la più alta incidenza di popolazione over 60: nel 2050 il rapporto supererà il 40%. E’ urgente attrezzarsi oggi in maniera adeguata e per farlo serve un intervento strategico che affronti tutti i principali nodi tra cui quello della carenza di personale e dunque delle competenze”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli commentando l’intervento del presidente di URIPA Roberto Volpe, sul Mattino di Padova. “Gli anziani sono in aumento e con loro anche le malattie croniche. A livello demografico, i cambiamenti nelle nostre comunità richiedono un approccio rinnovato e strutturato, rafforzando la medicina territoriale e implementando i servizi dell’assistenza primaria. Il PNRR con la missione Salute e le risorse destinate a costruire le case della comunità è certamente una risposta ma, va detto con onestà intellettuale: tutto questo da solo non basta. Dobbiamo implementare i servizi. Ecco perché è oggi indispensabile a mio avviso incrementare gli sforzi per promuovere le politiche per l’invecchiamento attivo o per la longevità, politiche che abbiano un orizzonte temporale più ampio e tengano conto di diversi aspetti come il ripensamento delle nostre città e dei nostri quartieri, in modo che siano agibili anche alle persone più fragili e facilitino la loro vita. Serve un cambiamento culturale collettivo sulla terza età”, conclude De Poli.