“Dalla Regione Veneto ritardi su ritardi: i rubinetti sono a secco e asili nido e nidi in famiglia (le strutture che accolgono i bambini da 0 a 3 anni) attendono ma soprattutto guardano al futuro con grande sfiducia: chiediamo a Palazzo Balbi di svelare le proprie intenzioni sulla prima infanzia. Non ci sono certezze rispetto alla pianificazione delle risorse necessarie. Il presidente Zaia batta un colpo”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che interviene su asili nido e nidi familiari, in difficoltà a causa dei ritardi della Regione nell’erogazione dei contributi.
I NIDI IN FAMIGLIA. “Per ciò che riguarda i nidi in famiglia, come apprendiamo oggi dalla stampa, a Due Carrare (Padova), ad esempio, le risorse sono ancora congelate. In Veneto sono più di 300 i nidi in famiglia che tremano per la situazione di incertezza. Sono strutture gestite da mamme, che possono ospitare fino a 6 bambini ciascuna. Sono in totale 1800 posti che verrebbero meno, qualora venisse meno il contributo regionale.
GLI ALTRI NIDI. Il quadro non è affatto roseo per gli altri nidi o scuole per la prima infanzia (0-3 anni). Quest’ultimeche accolgono i bambini con meno di 3 anni attendono dalla Regione Veneto parte dei contributi del 2014 e 21 milioni di euro del 2015. Non solo, a parte il debito pregresso, per il 2016 la Regione è riuscita a fare anche peggio: 31 milioni di euro stanziati a bilancio regionale quest’anno, contro i 42 milioni di euro dell’anno precedente per i nidi e per le scuola d’infanzia. Un vero e proprio disinvestimento”. “Questa è la politica della Lega: difendere la famiglia e i veneti a parole; nei fatti invece siamo al linguaggio dei tagli”, conclude De Poli che sottolinea ancora: “A livello nazionale, al contrario, con il bonus bebè abbiamo dato un primo segnale importante che va nella direzione giusta: sostenere le giovani coppie e contrastare il trend negativo sulla natalità”.