Oggi pomeriggio a Roma sono intervenuto all’Assemblea Nazionale dell’Unpli, Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, non solo come Senatore, ma anche come volontario delle Pro Loco, come ciascuno dei tanti – sono 600.000 – volontari che, con grande umiltà e tanta passione, operano ogni giorno in questa grande realtà che è l’UNPLI.
Le Pro Loco – dal latino, letteralmente “a favore del luogo” – rappresentano, da sempre, storicamente -la prima Pro Loco nasce nel 1881 in Trentino Alto Adige – i custodi dei nostri territori.
Lo scorso luglio, come molti di voi sanno, il Senato della Repubblica ha aperto le porte a una delegazione meravigliosa delle Pro Loco, provenienti da ogni parte d’Italia, in occasione della cerimonia ‘Sagra di qualità’ e della consegna dei premi che è avvenuta proprio qui in Senato, nella bellissima cornice istituzionale di Sala Koch. E’ stata un’iniziativa importante per valorizzare l’operato dei volontari.
Sono 600.000 volontari in tutta Italia che operano in oltre 6200 Pro Loco e, una realtà bellissima che ha anche un impatto sulla società e sull’economia del nostro Paese. Gli eventi, le sagre e le fiere organizzate dalle Pro Loco, nei territori, attivano l’economia e il sistema produttivo nazionale con numeri importanti che vedremo tra qualche istante.
Oggi in Italia esiste 1 Pro Loco ogni 10.000 abitanti.
Capite bene che questi numeri ci dicono che letteralmente laddove esiste un campanile esiste anche una piccola Pro Loco.
In Piemonte ci sono oltre 1000 Pro Loco. In Lombardia oltre 600 e in Veneto 550.
E non parliamo solo di sagre.
Spesso si tende a fare confusione o fare un’equazione errata. Pro Loco = sagre.
Non è così.
Le Pro Loco fanno molto di più, si occupano di mostre d’arte, seminari, mercatini, rievocazioni storiche, attività di salvaguardia ambientale. Lo dico con piacere visto che oggi tra l’altro si svolge in tutto il mondo lo sciopero mondiale per il clima, un’iniziativa che vede protagonisti i nostri ragazzi scendere nelle piazze di tutto il globo per sensibilizzare le istituzioni al tema dei cambiamenti climatici e alla salvaguardia dell’ambiente appunto.
Ieri in Senato, nella cornice istituzionale di Palazzo Madama, abbiamo presentato un interessante rapporto della CGIA di Mestre. Numeri impressionanti.
Nel 2018 le 6200 Pro Loco – una ogni 10.000 abitanti, praticamente una Pro Loco sta laddove c’è un campanile o un ufficio delle Poste – hanno organizzato 110.000 eventi, di cui 20.000 sagre e fiere .
Ma il dato ancora più interessante – che ha sorpreso molti – è il grande valore socioeconomico che voi rappresentate.
A fronte di 700 milioni di spesa per le fiere e sagre, grazie alla realtà dei volontari che rappresentano la vostra “benzina”, le Pro Loco producono una ricchezza a livello economico e sociale pari a 2,1 miliardi di euro.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che se lo Stato investe 10 euro sulle Pro loco, quest’ultime producono una ricchezza che è 3 volte tanto per i territori.
Lasciatemi dire una cosa.
E’ una ricchezza VALORIALE prima di tutto.
I 600.000 volontari delle Pro Loco, da Nord a Sud.
Sono loro i portatori di questa grande ricchezza valoriale.
Questo rapporto conferma ciò che noi diciamo da tempo: le Pro Loco svolgono un ruolo INSOSTITUIBILE nella valorizzazione del patrimonio delle nostre comunità.
In Italia c’è un patrimonio culturale immenso che è rappresentato dalle nostre tradizioni e dalle tipicità dei territori.
Le Pro Loco, appunto, sono la più grande ‘vetrina’ sulla cultura italiana e sui nostri territori, con oltre 110.000 eventi organizzati ogni anno (nel 2018).
88 milioni sono gli italiani che hanno preso parte alle varie iniziative delle Pro Loco. Sono numeri eccezionali.
Lo abbiamo detto più volte: serve una legge in grado di tutelare le manifestazioni temporanee. Il ddl è pronto.
Adesso siamo davvero ad un passo.
I nostri obiettivi sono.
1. Valorizzare le realtà dei nostri territori attraverso le attività promosse dalle Pro Loco e valorizzare l’operato dei volontari
2. Semplificare le procedure e forte snellimento della burocrazia
3. Riconoscere a livello normativo le attività delle Pro Loco.
Quali sono gli strumenti per raggiungere questi obiettivi?
Nel ddl il comma 1 e comma 2 dell’art. 1 definiscono gli AMBITI DI APPLICAZIONE e RICONOSCONO IL RUOLO DELL’UNPLI e individuano chiaramente cosa sono e cosa fanno le Pro Loco (associazioni aventi natura privatistica e senza scopo di lucro, che hanno finalità di promozione del territorio e si avvalgono di volontari).
Gli articoli 2-3 prevedono una serie di SEMPLIFICAZIONI e disposizioni sulle manifestazioni a carattere temporaneo e sulle attività organizzate dalle Pro Loco.
Citiamo a titolo esemplificativo:
a) LICENZA DEL SINDACO SOSTITUITA DALLA SCIA Segnalazione certificata inizio attività
b) LE AUTORIZZAZIONI E LE VERIFICHE di cui all’art. 80 del regio decreto n.773/1931 E successive modificazioni hanno validità di 5 anni salvo variazioni logistico-strutturali.
c) Il comma 1 : LA SCIA può essere presentata telematicamente o in alternativa direttamente agli uffici competenti per non gravare economicamente sulle associazioni territoriali considerate le loro piccole dimensioni
d) Per le manifestazioni temporanee e per gli allestimenti temporanei , se la Commissione provinciale o comunale, nello stesso Comune, ha autorizzato l’agibilità in una data non anteriore a 5 anni, non serve una nuova autorizzazione di agibilità, sempre che non siano intervenute variazioni logistico-strutturali.
L’attuale quadro normativo prevede obblighi che sono difficilmente sopportabili per soggetti che, come le Pro Loco, sono fatte di volontari. Sono obblighi che rischiano di impedire l’operatività delle Pro Loco.
La sicurezza è un fattore fondamentale. Noi diciamo: bisogna garantire la sicurezza senza però sovraccaricare con eccessiva burocrazia, oneri insostenibili per piccole realtà associative come le Pro Loco.
Si sicurezza , no burocrazia.
Ci tengo a dire una cosa.
Per il sottoscritto la cosa più importante è raggiungere il traguardo finale.
Non mi interessano le primogeniture.
Quella del riconoscimento delle Pro Loco è una battaglia che non ha colori politici e io mi auguro che possa trovare, in Parlamento, un’adesione quanto più ampia possibile, in modo tale da centrare l’obiettivo.
Una piccola sagra di paese non può essere paragonata al mega concerto con centinaia di migliaia di partecipanti.
I volontari sono “le sentinelle” nei nostri territori.
Lavoriamo per tutelare il loro operato.
Il loro operato “a favore del luogo” è un fattore positivo.
Serve un riconoscimento a livello legislativo.
Mi auguro che al più presto si possa raggiungere questo obiettivo che non ha o meglio non dovrebbe avere colori di appartenenza.
Antonio
SLIDE CONVEGNO E DISEGNO DI LEGGE
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