Antonio De Poli

Autismo. Presentazione al Senato dell’associazione “Medici in strada” e progetto “Cuore blu”

Stamane al Senato, su mia iniziativa, si è tenuta la presentazione delle attività di un’associazione che si chiama “Medici in strada“.

E’ un’associazione che nasce a Padova e si occupa di offrire informazioni e fare prevenzione sanitaria nei luoghi dove si verifica maggiore aggregazione o affluenza, con l’utilizzo di un camper attrezzato e di un team di medici e non medici, tutti volontari.

E’ un servizio di volontariato, quindi prestato in maniera totalmente gratuita, da medici, infermieri, comuni cittadini che hanno a cuore questa missione: aiutare, per gli aspetti che riguardano la salute, quelle persone che si trovano in una situazione di difficoltà o di disagio sociale.

Questi  “medici in strada” appunto possono offrire consulenze mediche e prescrivere prestazioni sanitarie, specialistiche e non.

Fanno queste attività in accordo con l’Amministrazione comunale di Padova e con altre strutture private e religiose.

Ricordo , infatti, che l’Associazione “Medici in strada” rientra nel progetto “Città sane” dell’Organizzazione mondiale della sanità a cui ha aderito, fra gli altri, anche il Comune di Padova.

I protagonisti di “Medici in strada” e dell’iniziativa che abbiamo presentato oggi “Cuori blu” sono: Eleonora Caramanna (consigliera dell’Ass. Medici in strada e presidente del Comitato ‘Mani unite per Padova’), Carmelo Lo Bello (presidente Ass. Medici in strada); Flavio Baretta (Associazione ‘Vivi autismo Padova’); Francesca Tedeschi (Associazione ‘Io e il cavallo’) e il maresciallo maggiore Fabio Tassinari (Comandante Quarto reggimento a cavallo dell’Arma dei carabinieri).

Il progetto “Cuori blu”

Il blu, come sapete, è il colore scelto dalle Nazioni Unite per contraddistinguere tutte le battaglie che riguardano l’autismo. Due considerazioni su questo progetto:

La prima. Leggevo qualche giorno fa la storia di Andrea, ragazzo autistico di 21 anni  che, rivolgendosi al padre, diceva:  Vorrei qualcosa che nessuna legge potrà mai realizzare: un amico.

L’iniziativa Cuori blu è positiva perché aiuta questi ragazzi e i loro genitori a vivere certe esperienze come il viaggio con assoluta normalità. Questi ragazzi verranno ricevuti presso la caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto” a  Tor di Quinto dove svolgeranno attività di avvicinamento al cavallo, grazie all’Associazione Onlus “Ioeilcavallo”.

Più che mai è fondamentale fare rete tra le associazioni di volontariato.

Questo è lo spirito con cui è nato il progetto “Cuori blu” che vede impegnata anche l’Associazione “Vivi autismo”, un’associazione di  genitori di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico, nata dalla volontà di 5 genitori di far fronte alle necessità di un numero in continua crescita di famiglie che non trovano nel territorio risposte adeguate alle esigenze dei loro figli.

La seconda. Nella scorsa legislatura, come sapete, è stata approvata la legge sull’autismo.
E’ una legge alla quale, fra l’altro, ho avuto l’onere e l’onore di contribuire, avendo presentato un ddl che è stato poi assorbito nel testo finale del provvedimento.
La legge sull’autismo è senza dubbio un segnale positivo e importante.
Ma come diceva Andrea, ci sono cose che una legge non può dare.
La legge sull’autismo è un primo passo ma non basta da sola.

Servono le risorse per farla camminare.  Bisogna incentivare la ricerca, favorire un maggior inserimento nella vita sociale e lavorativa.

Bisogna aiutare le famiglie, non lasciarle da sole, perché quando parliamo di autismo non parliamo solo dei bisogni di un singolo ma dei bisogni di un intero nucleo familiare.

Bisogna coinvolgere le associazioni di volontariato.

Oggi, con questa iniziativa, abbiamo inteso, nel nostro piccolo, fare proprio questo:  dare visibilità e riconoscere il valore straordinario delle attività di ‘Medici in strada’ e del progetto ‘Cuori blu’, attività e progetto che non mette muri ma costruisce ponti.

Ponti che servono a far sentire meno sole le persone.
Ponti che servono, soprattutto, a farci sentire normali, ciascuno nella propria diversità.

Antonio

INTERVISTA SENATO TV

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