“Dopo il San Camillo di Roma anche Rovigo. Il ministro Lorenzin intervenga al più presto e verifichi la legittimità di un bando di concorso destinato a biologhe non obiettrici di coscienza che è stato pubblicato dal Centro di procreazione medicalmente assistita dell’Ospedale di Trecenta”. A chiederlo è il senatore veneto UDC Antonio De Poli che aggiunge: “E’ scandaloso,a nostro avviso, che il bando possa prevedere l’obiezione di coscienza – che da sempre viene considerato un diritto – come una giusta causa di recesso da parte dell’Azienda ospedaliera. Siamo al paradosso: un diritto – quello all’obiezione di coscienza – diventa motivo di licenziamento. Il ministro Lorenzin e il Governo diano un segnale chiaro valutando l’opportunità di emanare una direttiva chiarificatrice alle aziende ospedaliere. Il rischio è che, di fronte a indicazioni non chiare e precise, si possa scatenare il ‘far west’ che enfatizzi, come è avvenuto nel caso del San Camillo, il diritto all’aborto ritenendolo addirittura prevalente rispetto a qualsiasi altro diritto. E’ una deriva laicista che va fermata con rigore e fermezza”.