Carenza Medici. L’urgenza di una riforma

Mentre la politica si divide su tutto, il tema della salute dei nostri cittadini ha un valore che non ha appartenenze di colore politico e su cui non ha senso, a mio avviso, alzare dei muri.

L’appello del presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Padova, Paolo Simioni, dalle colonne del Mattino di Padova, non può cadere nel vuoto.

Questo Governo, quando si è insediato, ormai più di 1 anno fa, aveva promesso che avrebbe affrontato il problema della carenza dei medici che non riguarda solo il Veneto ma tutta Italia. Ad oggi, in quanto a fatti concreti, però, siamo a zero.

Nei prossimi giorni scriverò una lettera al ministro della Salute Giulia Grillo e al ministro dell’Istruzione Bussetti: all’Esecutivo chiediamo risposte strutturali in quanto il problema principale è fare una buona programmazione.

Basta con le misure emergenziali.

Servono soluzioni strutturali, ovvero una seria riforma del sistema della formazione dei medici che oggi è diventato anacronistico perché è impensabile programmare di formare 10 laureati in Medicina e poi finanziare le borse di specializzazione solo per 5 di loro.

Si crea un imbuto formativo che sta strozzando il nostro sistema. Bisogna aumentare le borse di specializzazione e rimuovere così quell’imbuto che impedisce oggi a circa 12.000 medici di specializzarsi.

Dobbiamo investire sulla sanità pubblica, aumentando i salari di chi ci lavora. In Germania lo stipendio di uno specializzando è quasi il doppio di quello italiano. E l’Italia cosa fa?

Serve un segnale forte, ha ragione il presidente Simioni.

Il Governo deve dare un segnale forte. La salute è un bene che appartiene a tutti!

Antonio