“Secondo i dati della Caritas 32.000 sfratti in programma in tutta Italia, quasi tutti per morosità. E’ un’emergenza sociale, prima ancora che economica, che sarà ulteriormente aggravata dal caro-bollette che sta mettendo in ginocchio cittadini e famiglie. Va posto con forza la questione al centro dell’agenda politica: serve un’attenta riflessione da parte del Governo per fronteggiare questa situazione drammatica, valutando la possibilità di riprendere lo strumento della moratoria sugli sfratti, con le giuste tutele nei confronti dei piccoli proprietari. L’emergenza abitativa, infatti, è sociale e oggi, come ci dicono i dati di Padova – 800 famiglie a rischio sfratto e sono in sofferenza soprattutto i redditi medi – riguarda non solo le fasce più fragili ma anche il cosiddetto ceto medio della società”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli. “A soffrire di più, secondo lo studio della Cisl su Padova, sono soprattutto le famiglie monoreddito. Chi è in difficoltà economica, a maggior ragione con il caro-bollette, sarà costretto a scegliere se pagare l’affitto o assicurare il riscaldamento ai propri figli. E’ un dramma sociale complesso che richiede un intervento da parte delle istituzioni nazionali, con l’obiettivo di rimettere al centro la dignità e i diritti inalienabili della persone, come appunto la casa. Nel PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza), ad esempio, manca l’indicazione per l’incremento di alloggi popolari. Secondo alcuni dati, sono 500.000 gli alloggi che potrebbero essere recuperati con un Piano nazionale di rigenerazione urbana e immobiliare. Ciò che serve è una politica sociale della casa. Il dramma dell’emergenza abitativa, in altre parole, non può essere tramutarsi in una sorta di conflitto tra proprietari e inquilini morosi. Ecco perché la moratoria sugli sfratti va bene soprattutto se utilizzata per mettere in campo soluzioni strutturali al problema”.