Le commesse ci sono. La mancanza di liquidità e una cattiva gestione dell’attuale management aziendale rischiano di danneggiare i 290 lavoratori della Procond Elettronica di Longarone che fa parte del gruppo Selcom. Il paradosso sta tutto qui. Per queste ragioni ho chiesto, qualche giorno fa, al Ministero dello Sviluppo economico di accendere i riflettori sulla questione e di sapere quali azioni il Governo nazionale intenda mettere in campo per sostenere la continuità produttiva di Selcom salvaguardando i dipendenti. La crisi della Selcom coinvolge, tra gli altri, diversi stabilimenti tra cui quello di Longarone (Belluno). Da fonti di stampa apprendiamo che, ancora una volta, a pagare il prezzo più alto rischiano di essere, ancora una volta, i lavoratori. Parliamo di stabilimenti che rischiano di essere affossati da un debito strutturale che è il risultato di una cattiva gestione dei vertici aziendali. La vicenda Selcom riguarda in totale 770 lavoratori: gli altri stabilimenti coinvolti sono a Bologna, Palermo e Milano. Mercoledì scorso si è svolto un incontro al Ministero dello Sviluppo economico: chiediamo di venire a conoscenza delle problematiche emerse in termini finanziari e soprattutto di capire come l’Esecutivo interverrà per scongiurare lo stop alla produttività che avrebbe un impatto molto negativo a livello occupazionale. Accogliamo le preoccupazioni, espresse in maniera unanime dalle sigle sindacali, e chiediamo un intervento istituzionale volto a salvaguardare un sito produttivo importante per il Bellunese.