“C’è grande bisogno di noi centristi e ora vogliamo essere protagonisti” – Intervista al Gazzettino

«Posso dare tanto a Padova anche dal Parlamento, ma governare la propria città è la cosa più bella”

La destra guarda al centro. La sinistra anche. Con il risultato che già adesso i moderati dimostrano che l’anno prossimo avranno un ruolo determinante nella corsa per il governo della città. Antonio De Poli, una vita in politica, prima con la Dc e oggi senatore dell’Udc, ne è convinto.

De Poli, i centristi sono diventati l’oggetto del desiderio alle prossime amministrative.
«In Italia, ma anche a Padova, in questo momento c’è più che mai bisogno di avere un’area moderata, cattolica, riformista, a cui stiano a cuore i cittadini. Ed è vero che all’ombra del Santo ci stanno chiedendo in tanti che cosa faremo».

E lei cosa risponde?
«Che noi vogliamo essere l’ago della bilancia, ma i protagonisti. La vera scommessa è lavorare per individuare una figura da candidare che sia rappresentativa di questi valori e ideali».

Qual’ è l’identikit del “vostro’ sindaco?
«Deve saper ascoltare i problemi dei singoli ñ delle famiglie in difficoltà, delle aziende in crisi, degli albergatori che chiudono. E avere poi una grande sensibilità nel cogliere le esigenze delle persone: non posiamo dimenticare i nostri papà le nostre mamme, i nonni chiusi nelle case o nelle strutture, e i figli che in questo frangente soffrono, ma dobbiamo capirli e aiutarli. Padova, quindi, non ha bisogno di gente che chiacchieri, ma di un primo cittadino che si adoperi per la gente. Per esempio, servirebbe poco per essere di conforto ai tanti anziani reclusi nelle strutture: basterebbe un vetro. per abbracciarli almeno virtualmente. Le relazioni sono fondamentali e devono essere una priorità per la politica».

Con chi condividerete questo progetto?
«Con una grande base, una maggioranza valoriale che non ha una casa in cui riconoscersi: questa e la grande scommessa che noi moderati-centristi abbiamo il dovere di fare per dare le risposte che i cittadini aspettano».

A Padova correrete da soli?
«innanzitutto a un anno di distanza dalla scadenza con le urne dobbiamo iniziare a parlare alla città, ai quartieri, alle imprese, al mondo del volontariato per fare, tutti insieme, un progetto che guardi al 2030 o addirittura al 2040, senza pensare di portare avanti quelli di 30 anni fa, obsoleti e senza senso».

A cosa si riferisce?
«Per esempio vanno fatte scelte diverse per quanto riguarda l’ambiente, la Fiera, l’evoluzione digitale e ciò che concerne all’innovazione .Tutto questo finalizzato a far tornare Padova capitale del nordest».

Queste stesse parole le ha pronunciate anche l’assessore leghista Roberto Marcato, non escludendo di candidarsi.
«Certo. Marcato può avere un’idea che guarda al futuro delio sviluppo di Padova da un’ottica economica, visto che di questo si occupa in Regione, ma dal punto di vista sociale, tra noi e lui ci sono sensibilità diverse».

Lei potrebbe correre per il dopo Giordani?
«Ritengo di poter dare tanto a Padova dal Parlamento, ma governare la propria città e indubbiamente una delle cose più belle che possa capitare a un politico».

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