140esimo anniversario dalla nascita della prima Pro Loco d’Italia a Pieve Tesino

Cari amici,

oggi pomeriggio in Senato si è tenuto un evento in Senato, da me promosso, che conclude un ciclo di iniziative sui 140 anni dalla nascita delle Pro Loco d’Italia. Come istituzione il Senato è da sempre molto attenta alla realtà delle Pro Loco che a me piace definire “custodi e sentinelle” delle nostre tradizioni e dei nostri territori.

Sono intervenuti l’onorevole Martina Loss (deputato e componente della Commissione Agricoltura a Montecitorio); il presidente dell’UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia) , Antonino La Spina; Valter Pezzarini (componente Giunta UNPLI); Monica Viola (presidente dell’UNPLI Trentino); Ivo Povinelli (Direttore UNPLI Trentino); Lucrezia Sordelli (presidente Pro Loco di Pieve Tesino); Oscar Nevo (sindaco di Pieve Tesino); Mario Barone (consigliere onorario UNPLI).

 

LA NASCITA DELLE PRO LOCO A PIEVE TESINO

E’ con grande emozione che oggi pomeriggio ho aperto questo Convegno che celebra i 140 anni dalla nascita della prima Pro Loco.

Correva l’anno 1881. A Pieve Tesino (Trento), appunto, nasceva la prima Pro Loco dell’allora Impero Austro-ungarico. Da quell’anno di strada ne è stata fatta tanta.

Come i bambini si cresce e si diventa grandi.

Le associazioni delle Pro Loco sono cresciute e oggi sono diventate una realtà che raccoglie 6200 associazioni in tutta Italia che operano, in maniera capillare, in tutta Italia, da Nord a Sud.

Dal Trentino, i dal Nord, la forza del volontariato delle Pro Loco – se mi passate il termine – ha “contagiato” tutta Italia, da Bolzano a Lampedusa appunto.

Non a caso, oggi possiamo dire che laddove c’è un campanile, c’è anche una stazione dei carabinieri, una scuola, una Pro Loco.

Le Pro Loco fanno parte di noi.

Fanno parte della nostra storia.

 

IL COLLE SAN SEBASTANO.

140 anni fa a Pieve Tesino è stato scritto un pezzetto di storia, la storia delle Pro Loco che con il loro operato sono un importante motore per lo sviluppo del territorio.

Tutto ebbe inizio in un Colle, a San Sebastiano, si tratta di un luogo simbolico per il movimento delle Pro Loco (proprio alla cura del Colle San Sebastiano, infatti, era dedicata la “Società di Abbellimento” che poi successivamente prenderà il nome di Pro Loco)

 

140 ANNI DI STORIA.

Da quell’anno, il 1881, la missione delle Pro Loco è stata sempre e soltanto una: prendersi cura dei luoghi e delle comunità.

Come sappiamo, ci stiamo pian piano lasciando alle spalle l’emergenza Covid.
Nel contesto della crisi pandemica, abbiamo capito l’importanza di stare vicini gli uni agli altri.
Abbiamo capito quanto sia importante restituire socialità e direi “normalità” ai cittadini

In questa situazione, io credo che le Pro Loco possano svolgere un compito importante proprio perché mettono la dimensione umana e relazionale al centro delle proprie attività

Per questo è fondamentale, anche a livello nazionale, rivitalizzare il volontariato, per far sì che diventi uno dei pilastri su cui far ripartire il Paese

 

LA LEZIONE DI DE GASPERI

Oggi pomeriggio abbiamo qui in questa Sala anche il Sindaco di Pieve Tesino Oscar Nevo e il presidente della Pro Loco locale, Lucrezia Sordelli.
Come sapete meglio di me, caro Sindaco e cara Presidente, Pieve Tesino è orgogliosa di aver dato i natali a un grande statista e uomo delle istituzioni. Stiamo parlando di Alcide De Gasperi, nato appunto nel 1881 a Pieve Tesino appunto.

De Gasperi, come sappiamo, nella sua vita politica, definiva l’impegno per il bene comune come grande traguardo su cui si basa la distinzione tra un uomo grande e piccolo.
La ricerca del bene comune è la missione più alta della politica.
La sua lezione oggi è un monito per tutti noi e anche per i volontari impegnati nelle Pro Loco, i quali ogni giorno operano per il bene delle proprie comunità.

La partecipazione è la chiave per migliorare la vita sui territori

 

 

I NUMERI DELLE PRO LOCO

Come dicevo all’inizio oggi festeggiamo i 140 anni delle Pro Loco.

Le Pro Loco sono diventate grandi. Ce lo dicono i numeri.

6200 Pro Loco

600.000 tesserati

300.000 volontari

25 milioni di ore di volontariato, quindi vuol dire 25 milioni di ore di gratuità dedicate agli altri.

Prima del Covid in un anno si sono svolti 110.000 eventi con 88 mln di visitatori.

Ci sono regioni che contano almeno una Pro Loco per Comune (Trentino, Friuli, Emilia Romagna e Toscana) e altre come l’Umbria dove le pro Loco sono in media 2 per comune.

 

 

 

 

LE PRO LOCO E I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI E LE IMPRESE.

Quando si diventa grandi si viene anche riconosciuti dagli altri.

Gli altri – quando noi diventiamo grandi – ci riconoscono un compito, un ruolo, a livello sociale (penso agli insegnanti, ma anche al papà e alle mamme, ai nonni).

Lo stesso è avvenuto con le Pro Loco.

Oggi le pro Loco vengono riconosciute sia dalle imprese del territorio che dalle istituzioni

I soggetti istituzionali con cui le Pro loco oggi hanno un maggiore scambio sono i Comuni e le Regioni. Aggiungo: anche il Senato che, oggi, non a caso, vuole celebrarle in questa importante occasione.

Nei territori molte volte le Pro Loco sono il “braccio operativo” delle amministrazioni nella creazione di eventi per la promozione e valorizzazione della cultura locale e delle sue tradizioni

 

L’IMPATTO ECONOMICO DELLE PRO LOCO

Secondo i risultati di uno studio del Centro studi della Cgia di Mestre il valore della produzione generato dal sistema delle sagre e delle fiere è pari a 2,1 mld di euro in un anno (considerando anche l’indotto).

Quali sono i settori maggiormente coinvolti in questo effetto moltiplicatore?

settore food and beverage 711 mln

Agricoltura 205 mln

Attività artistiche e intrattenimento 151 mln

Trasporti e magazzinaggio 116 mln

 

LE PRO LOCO E LE ECONOMIE LOCALI

Il sistema delle Pro Loco genera ricchezza e stimola le economie locali

Anche in questo caso sono le cifre a confermarcelo.

10.500 occupati

198 mln le retribuzioni lorde attivate dal sistema delle sagre e fiere Pro Loco

122 mln di euro consumi attivati dalle pro Loco con i loro eventi

 

LA FORZA DEL VOLONTARIATO

Ma il numero più grande è uno: 25 milioni.

Sono le ore che le centinaia di migliaia di volontari delle Pro Loco dedicano alle attività.

Questa è la forza del volontariato.

Il volontariato è generativo

 

L’homo economicus è superato. Il rapporto mondiale della felicità, redatto dalle Nazioni Unite nel 2016, illustra come siano 5 i fattori che spiegano il 75% della differenza di felicità nel mondo: il reddito, la salute , l’assenza di corruzione , la qualità della vita di relazione, la gratuità appunto.

Il rapporto dell’ONU ci insegna che la felicità è generativa. Se si è generativi si è anche felici.

 

VOLONTARIATO PATRIMONIO UNESCO.

Proprio perché siamo consapevoli della grande importanza che riveste il mondo del volontariato, in Senato, prima dell’estate, abbiamo presentato la candidatura del volontariato come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

E’ un riconoscimento a quel mondo che ha svolto un ruolo chiave indispensabile nella crisi pandemica

Senza il volontariato non avremmo potuto far fronte all’emergenza Covid (70.000 volontari delle Pro Loco hanno dedicato 700.000 per affrontare le necessità e fronteggiare le difficoltà nei territori)

 

 

 

 

IL RUOLO DELLE PRO LOCO E’ INSOSTITUIBILE.

Le Pro Loco sono la più grande “vetrina” sulla cultura italiana. Esse sono le “sentinelle” delle nostre tradizioni e dei nostri territori.

Le Pro Loco come collante sociale nel territorio.

In Italia serve una legge in grado di tutelare le manifestazioni temporanee

Ecco perché, come molti di Voi sanno, in Senato, sono stato promotore e primo firmatario – insieme ai rappresentanti di tutte le forze politiche – di un disegno di legge che riconosca il volontariato delle Pro Loco.

 

IL DISEGNO DI LEGGE

Procederò a una breve illustrazione del contenuto del disegno di legge.

Il Ddl contiene disposizioni inerenti appunto le manifestazioni a carattere temporaneo e le attività organizzate dagli enti aderenti all’UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia).

Una piccola sagra di paese non può, d’altronde, essere paragonata ad un grande concerto con migliaia e migliaia di partecipanti.

Con questo ddl intendiamo raggiungere alcuni obiettivi chiari e semplici:

– ridurre il peso della burocrazia per amministratori e associazioni Pro Loco;

– valorizzare le realtà territoriali;

– riconoscere a livello normativo la realtà delle Pro Loco;

– facilitare e semplificare le procedure per la realizzazione delle attività;

– tutelare l’operato dei volontari;

 

Il disegno di legge introduce disposizioni in materia di manifestazioni a carattere temporaneo e delle attività organizzate dagli enti aderenti alla rete UNPLI.

L’articolo 1. Il comma 1 e comma 2 dell’articolo 1 del DDL definiscono gli ambiti di applicazione, riconoscono il ruolo dell’UNPLI e individuano chiaramente cosa sono e cosa fanno le Pro Loco (associazioni aventi natura privatistica e senza scopo di lucro, con finalità di promozione del territorio).

L’articolo 2 prevede una serie di semplificazioni e disposizioni su eventi di spettacolo dal vivo e o trattenimento in luogo pubblico, organizzate dalle Pro Loco. Comm 1. La licenza del sindaco è sostituita dalla SCIA (Segnalazione certificazione inizio attività). Comma 2: le autorizzazioni e le verifiche di cui all’art. 80 del Regio Decreto n. 773/1931 e successive modificazioni hanno una validità di 5 anni salvo variazioni logistico-strutturali.

L’art. 3. Il Comma 1 stabilisce che la SCIA può essere presentata telematicamente o in via alternativa direttamente agli uffici competenti per non gravare economicamente sulle associazioni territoriali considerate le loro piccole dimensioni. Comma 2. Per la manifestazioni temporanee e per gli allestimenti temporanei, se la Commissione provinciale o comunale, nello stesso Comune,  ha autorizzato l’agibilità in una data non anteriore ai 5 anni, non serve una nuova autorizzazione di agibilità, se non sono intervenute variazioni logistico-strutturali.
Comma 3. Estensione della disciplina di cui all’art. 3 del decreto legislativo n. 81/2008 alle associazioni o enti senza scopo di lucro.
L’articolo 4 prevede la clausola di invarianza finanziaria (ovvero,  in parole povere, dall’attuazione delle disposizioni del ddl non derivano nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica).

CONCLUSIONI

L’attuale quadro normativo prevede obblighi che sono difficilmente sopportabili per soggetti che come le Pro Loco sono fatte di volontari. Sono obblighi che rischiano di impedire l’operatività delle Pro Loco.

La sicurezza è un fattore fondamentale.

Bisogna garantire, dunque, la sicurezza senza però sovraccaricare con eccessiva burocrazia le piccole realtà associative. Si’ Sicurezza, no burocrazia.

Oggi In Senato festeggiamo i 140 anni delle Pro Loco.

Sarebbe un grande traguardo, direi un bel regalo alle centinaia di migliaia di volontari, se in occasione dei 140 anni, riuscissimo a tagliare, entro la fine della legislatura, il traguardo del disegno di legge.

Sappiamo bene quanto è importante per tutti noi questa cerimonia.

Le Pro Loco sono cresciute e diventate grandi, direi “maggiorenni”.

E’ arrivato il momento che le istituzioni, anche a livello normativo, possano riconoscerle.

Ecco perché da questo contesto ho voluto lanciare un appello a tutte le forze politiche: approviamo in Parlamento, entro la fine della legislatura, il disegno di legge sulle Pro Loco.

E’ una battaglia che non ha colori politici, come ho detto più volte.

Antonio

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