Antonio De Poli

Civitas: Il Terzo Settore riunito a Padova

Oggi sono intervenuto alla manifestazione a Padova organizzata da Civitas #PercorsidiBene, partecipando alla Tavola Rotonda “Alla Luce della Riforma: Il confronto con la politica”.

 

 

Erano presenti Emanuele Alecci Presidente Centro Servizio Volontariato Padova e componente direttivo CSVnet, Stefano Tassinari Vicepresidente ACLI Nazionali e componente Consiglio nazionale Forum Terzo Settore, Adriano Rizzi Presidente Legacoop Veneto, Ugo Campagnaro – Presidente Confcooperative Veneto, Tiziano Vecchiato – Direttore Fondazione Zancan e Cristina Piva – Assessore al volontariato del Comune di Padova.

Il Terzo settore è un segmento economico in forte espansione.

Il nostro compito, oggi, è intervenire su questioni che necessitano urgente bisogno di risposta e di fondamentale importanza per tutto il Terzo settore, che ad oggi conta oltre 340 mila enti non profit e rappresenta un patrimonio sociale ed economico unico nel nostro Paese e nel mondo.

Il nostro impegno sarà quello di essere portavoce delle vostre istanze in Parlamento e tutelare un settore così importante in ambito sociale.

Oggi mancano i decreti attuativi e servono correttivi

Alla luce della riforma serve un fattivo confronto con la politica.

E noi siamo qui per impegnarci risolvere alcune questioni aperte:  

Su questo tema sono intervenuto presentando un disegno di legge, recante disposizioni per la destinazione di una quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche al sostegno di attività senza fini di lucro di carattere umanitario o di rilevanza culturale e sociale.

Oggi  l’introduzione di un tetto costituisce senza dubbio una limitazione alla portata della disposizione, né si comprende come si possa limitare una libera e volontaria scelta di oltre sedici milioni di contribuenti.

L’augurio è che con la nuova legislatura, attraverso l’approvazione del presente disegno di legge, si possa trasformare l’agevolazione in parola, nata in forma sperimentale, in una misura stabile e strutturale in virtù del consenso che ha riscosso tra i contribuenti e della sua già manifestata utilità in termini di servizi resi alla comunità.

Un altro nodo da sciogliere è relativo al criterio del non espresso. Infatti i soldi non espressi andrebbero ripartiti in maniera proporzionale sulla base di quelli enti che hanno già ricevuto risorse.

Oggi siamo qui riuniti, con nuova consapevolezza, per ascoltare le vostre istanze e valorizzare un settore in forte espansione.

Desidero concludere con questa frase

“Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme.” 

Congiuntamente riusciremo a dare voce e tutela ad una realtà vitale per il nostro tessuto socio economico

La situazione normativa. La riforma del Terzo Settore

La norma è disciplinata dal (D.Lgs 117/17).

La scadenza per l’adozione dei decreti correttivi del codice del terzo settore è stata prevista entro il 2 agosto 2018.

Questo e’ il giorno ultimo per adottare i decreti che dovranno definire, tra le altre cose, l’istituzione del Registro Unico, le modalità di esercizio delle funzioni di controllo e monitoraggio sugli ETS ( Enti del Terzo settore) , le “attività diverse” che gli enti potranno svolgere.

Nel nuovo Codice del Terzo Settore centrale è la figura degli ETS (Enti del Terzo settore) che perseguono senza scopo di lucro finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita.

Il Registro Unico nazionale del Terzo settore diventerà lo strumento di conoscenza degli enti non profit in quanto riporterà alcune loro informazioni di base consentendo a chiunque di sapere se un’organizzazione ha determinate caratteristiche e consente ai donatori di ottenere i risparmi fiscali previsti dalla legge.

I dati del terzo settore

Secondi i dati del censimento ISTAT 2017

I numeri

 

Dai dati  evidenziati emerge che il Terzo settore è  un segmento economico in forte espansione.

Sempre secondo l’Istat la maggior concentrazione di enti non profit, è al  Nord con 171 mila realtà presenti, ovvero oltre la metà del resto di Italia.

 

La  tipologia

La maggior parte degli enti è costituita da associazioni, seguite da cooperative sociali, e istituzioni con altra forma giuridica (enti religiosi, comitati, società di mutuo soccorso o istituzioni sanitarie ed educative) e, infine, le fondazioni.

Nel dettaglio:

 

Il settore maggiormente rappresentato è quello relativo a cultura, sport e ricreazione con  circa 220 mila enti.

L’assistenza sociale con circa 31 mila istituzioni.

Le relazioni sindacali è il terzo ambito per numero di rappresentanza: oltre 20 mila enti. Seguono religione, istruzione e ricerca, sanità.

Dal punto di vista occupazionale, l’86% dei dipendenti è concentrata negli ambiti dell’assistenza sociale, sanità, istruzione e ricerca, sviluppo economico e coesione sociale.

Mentre oltre la metà dei volontari svolgono la propria attività nelle istituzione che si occupano di sport e cultura.