“L’allarme di Confesercenti sui piccoli negozi in estinzione non può essere sottovalutato. Una delle priorità che la politica nazionale deve affrontare è il sostegno al piccolo commercio che svolge una funzione non solo a livello economico ma anche sociale, essendo un elemento importante contro il degrado e l’insicurezza”. Lo afferma Antonio De Poli, neo eletto senatore UDC secondo cui “il dato secondo cui una bottega su 10 ha chiuso le saracinesche è molto preoccupante”. “Serve certamente uno sforzo comune per valorizzare i prodotti ma i problemi principali sono due: burocrazia asfissiante ed eccessiva pressione fiscale. Parliamo di aziende che lavorano ma che ora fanno fatica far quadrare i conti. Prima c’era una bottega per frazione, ora le piazze sono deserte e il tessuto commerciale si è drammaticamente impoverito. In campagna elettorale, in un tour in città e provincia tra i piccoli negozianti, mi sono impegnato: se il cuore del piccolo commercio si ferma, si ferma l’Italia. Oggi sono ancora qui con due posizioni precise: Sì alla web tax per chi fa vendita e commercio on line, visto che parliamo di un mercato che fa business e va tassato come tutti gli altri che altrimenti rischiano di essere vittime di una concorrenza sleale. Il 21 marzo la Commissione UE presenterà la sua proposta sulla normativa sulla web tax: serve una norma a livello comunitario per superare questa disparità. Non solo, diciamo NO all’aumento Iva che sarebbe una batosta per il commercio ma non solo ovviamente: basta guardare i dati sui consumi. A gennaio, nonostante i saldi sono scesi dello 0,8% su base annua. Cresce solo il commercio on line. L’SOS di Confesercenti non può cadere nel vuoto”, conclude De Poli.