Confronto con i candidati in sede dell’Ascom Padova

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Oggi pomeriggio ho partecipato al confronto promosso da Confcommercio Ascom Padova sul tema “Quali politiche per il commercio, turismo e servizi sul territorio?”

La congiuntura economica è tutt’altro che favorevole. Ogni giorno chiudono, in media, 35 imprese, che lasciano a casa i propri dipendenti, persone con famiglie.
Per questo dobbiamo aiutare le imprese a creare lavoro.
Rispetto al nostro territorio i numeri confermano che deve essere prioritaria un’azione d’intervento per la tutela e la promozione di un settore come il terziario il cui reddito ammonta a 23 miliardi di euro.
20.000 attività a Padova e Provincia di commercio .
Il nostro intervento nel prossimo Governo si concentrerà su diverse direttive, sburocratizzazione, defiscalizzazione, sostegno al credito, alternanza scuola lavoro, apprendistato, internazionalizzazione

1) Per ristabilire il giusto assetto necessario sburocratizzare:
Oggi gli adempimenti alle imprese italiane costano 33 miliardi, 8mila euro per ciascuna piccola azienda: un balzello che non ci meritiamo visto che rappresentiamo l’asse portante del sistema economico italiano e veneto in particolare.

2) Facciamo ripartire i consumi con una tassazione corretta
. Per noi e’ fondamentale il sostegno al commercio, soprattutto delle attivita’ a conduzione familiare. Stiamo parlando in molti casi di negozi che hanno fatto investimenti importanti e ora chiedono di essere sostenuti. Loro rappresentano il cuore pulsante della nostra economia. Se il “cuore” del piccolo commercio si ferma, si ferma l’Italia”. Tra le nostre priorità:
– No all’aumento dell’Iva che si tradurrebbe in un peso fiscale non sostenibile. Siamo per soluzioni percorribili: i cittadini hanno bisogno di risposte chiare e concrete, non slogan
– Sul fronte delle TASSE, la nostra proposta è la flat tax del ceto medio. Di cosa si tratta? In pratica è un’aliquota unica al 27% fino a 75.000 euro. Oggi abbiamo 5 scaglioni. Noi proponiamo di cancellare le aliquote del 38% e del 41% e di lasciare quindi un’aliquota soltanto al 27% fino a 75.000 euro.
– La riduzione del cuneo fiscale di 6 punti percentuali.
– Il cuneo fiscale è la somma delle tasse che gravano sul datore di lavoro e sul dipendente. Solo liberando le imprese e commercianti da una delle tassazioni più pesanti d’Europa potremmo rilanciare la nostra economia per creare anche nuovi posti di lavoro.

3) Facilitazioni di accesso al credito alle imprese.
La crisi delle banche venete fa sentire il suo peso sulle aziende. In tre anni, credito alle imprese venete è crollato del 10,7%. In termini assoluti, 10,8 miliardi di euro di prestiti in meno .
4) Incentivare i giovani a fare impresa.
Mi viene in mente Impresa 4.0 (meglio nota come Industria 4.0):per vincere la sfida dell’innovazione è importante valorizzare il lavoro delle Camere di commercio che possono accompagnare le piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi a cogliere le opportunità del 4.0 attraverso consulenze sui bandi etc.

5) Incentivare alternanza scuola lavoro e riforma apprendistato
173.000 giovani sono stati assunti, in tutta Italia, grazie all’apprendistato: +27% a livello nazionale. Crediamo che vada implementata e migliorata l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Rilanciamo l’apprendistato come la “PALESTRA” in cui i giovani studiano e lavorano e sostenere il modello della formazione professionale. Una politica per i giovani deve guardare, quindi, alla formazione come leva strategica, sostenendo percorsi legati al mondo del lavoro in un riformato sistema scolastico/universitario. Infine una politica per i giovani deve investire.

A questo dobbiamo aggiungere anche un intervento strategico per rafforzare i territori. Noi siamo contrari a chi propone di eliminare le Camere di commercio . Noi proponiamo un rafforzamento che possa supportare le esigenze e le istanze del territorio.