Antonio De Poli

Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023. La mia dichiarazione di voto

Cari amici,

oggi pomeriggio sono intervenuto in aula a Palazzo Madama per la dichiarazione di voto sulle proposte di risoluzione alle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. Ecco il testo integrale del mio intervento

Signor Presidente, Onorevoli Colleghi,

I temi oggetto della nostra discussione oggi in Parlamento – l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, la crisi energetica, la competitività delle nostre imprese nell’ambito del Mercato unico europeo, la questione migranti – toccano la vita concreta di ciascuno di noi, in quanto cittadini italiani ed europei.

Su questi temi SOSTENIAMO CONVINTAMENTE LA POSIZIONE DEL GOVERNO.

Parto dalla questione MIGRANTI.

La politica per il controllo dei flussi migratori non può prescindere da un’azione dell’UE nel quadro della politica europea di vicinato, prestando particolare attenzione ai Paesi del Nord Africa e supportando il processo di stabilizzazione dell’area del Mediterraneo.

I FLUSSI MIGRATORI NON SONO E NON POSSONO ESSERE UN PROBLEMA SOLO DELL’ITALIA.

Mare Nostrum, Mare Mediterraneo.

La tragedia di Cutro ci insegna proprio questo: L’EUROPA NON PUÒ E NON DEVE VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE.

Come ha evidenziato Lei, Presidente Meloni, le frontiere marittime dell’Italia sono le frontiere di tutta l’Europa.

Credo che sia servito proprio a questo lo scambio di lettere tra Lei, Presidente del Consiglio, e la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen.

Ricordo, a tal proposito, i progressi compiuti nelle conclusioni del vertice del 9 febbraio scorso, in cui si riconosce che la SITUAZIONE MIGRATORIA È UNA SFIDA EUROPEA CHE RICHIEDE UNA RISPOSTA EUROPEA.

 

In questo contesto, riteniamo essenziale promuovere la cooperazione con i Paesi di origine e di transito per CONTRASTARE IL BUSINESS DEI TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI, così come consideriamo altrettanto fondamentale regolamentare i flussi di immigrazione legale verso l’Europa e

SUPERARE IN MANIERA DEFINITIVA IL PRINCIPIO DI DUBLINO, (secondo cui il primo Paese dove il richiedente asilo e rifugiato approda deve essere quello che deve accoglierlo), per arrivare ad un nuovo sistema basato su un ADEGUATO BILANCIAMENTO TRA I PRINCIPI DI SOLIDARIETÀ E DI RESPONSABILITÀ.

Così come consideriamo assolutamente cruciale difendere il lavoro di Guardia Costiera, Guardia di finanza, Marina Militare e altre forze dell’Ordine, che hanno sempre fatto il loro dovere.

Accusarli di non salvare è non solo ingiusto ma è un’operazione di propaganda inaccettabile e strumentale!

In Consiglio europeo si discuterà anche della situazione internazionale, alla luce del CONFLITTO IN UCRAINA.

La sua recente visita a Kiev, Presidente Meloni, ha suggellato la posizione dell’Italia al fianco del popolo ucraino.

Sulla politica estera, cari colleghi, si parla con una voce sola e non si possono lasciare spazi alle ambiguità.

Su questo punto la maggioranza di Centrodestra è, da sempre, rimasta compatta e coerente con le sue posizioni, al contrario di quanto purtroppo stiamo vedendo nelle opposizioni.

A tal proposito vorrei ricordare LA RISOLUZIONE DELLE NAZIONI UNITE LO SCORSO FEBBRAIO, in cui l’Italia ha ribadito la propria posizione atlantista: siamo dalla parte del popolo di Kiev e lavoriamo per una “PACE COMPLETA, GIUSTA E DURATURA”

LA PACE NON PUÒ PRESCINDERE DALLA GIUSTIZIA.

Ecco, possiamo, anzi DOBBIAMO PASSARE DALL’IDEA DELLA GUERRA GIUSTA ALLA PROSPETTIVA DELLA PACE GIUSTA.

Ecco perché sosteniamo l’Unione europea che continuerà a lavorare ad un Piano di Pace.

Siamo altrettanto convinti che si debba sostenere, insieme a tutti gli altri Paesi membri dell’Unione europea, il processo di ricostruzione dell’Ucraina.

Presidente Meloni, più volte ha parlato di un Piano Marshall per l’Ucraina.

Ecco perché sosteniamo il lavoro del Governo che organizzerà il prossimo 26 aprile una conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, con il contributo delle imprese italiane.

L’Europa che oggi è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano in questo delicato contesto internazionale è anche l’Europa che, nel secondo dopoguerra, all’indomani di un conflitto mondiale, poneva le basi per un’unione politica ed economica che assume le forme che oggi tutti noi conosciamo.

Secondo noi rafforzare l’Europa vuol dire anche lavorare affinché sia garantita una prospettiva a Paesi europei come la Georgia e la Moldova. Tutto ciò non può che passare dalla strada dell’intensificazione dei negoziati finalizzati all’adesione di questi Paesi così come di altri Paesi dei Balcani occidentali all’UE.

Da oltre 30 anni, dal 1993, IL MERCATO UNICO EUROPEO È UNA REALTÀ TANGIBILE, SU CUI VA DISEGNATA UNA STRATEGIA DI LUNGO TERMINE.

In materia economica, ribadiamo LA MASSIMA ATTENZIONE A FAVORE DELLA COMPETITIVITÀ DELLE NOSTRE IMPRESE, attraverso il pieno utilizzo degli strumenti UE appropriati e il ricorso all’uso flessibile dei fondi europei.

Su temi come il Net-zero Industry Act e la strategia per la competitività a lungo termine dell’Ue, la nostra linea è chiara e nitida: ci vuole una soluzione che tenga conto di tutte le esigenze, certamente quelle del sistema produttivo e quindi dei lavoratori europei ma anche quelle dell’ambiente.

INDUSTRIA E AMBIENTE SONO FATTORI CHE VANNO A BRACCETTO E  NON VANNO CONTRAPPOSTI L’UNO CON L’ALTRO.

Ecco perché noi riteniamo come maggioranza di Centrodestra importante e significativa la necessità di riconsiderare le politiche comuni a tutela della concorrenza, nel rispetto delle specificità industriali e sociali.

LA TRANSIZIONE VERDE E DIGITALE del nostro tessuto economico, secondo noi, VA RIMODULATA MEDIANTE UN PERCORSO che sia realmente SOSTENIBILE SUL PIANO ECONOMICO E SOCIALE.

Per fare questo, occorre far sì che una rigenerazione in chiave green del patrimonio edilizio e la transizione green dell’automotive prendano in adeguata considerazione le esigenze e le specificità di Paesi come l’Italia.

 

Riteniamo doveroso e sosteniamo la linea del Governo sulla revisione della direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici e sul settore dell’automotive.
Non possiamo perdere di vista l’obiettivo che è garantire l’autonomia strategica dell’Europa nei confronti degli Stati Uniti e nella sfida globale con la Cina e più in generale con l’Asia.

La sostenibilità, cari colleghi, va intesa a 360 gradi: ambientale sì ma anche economica e soprattutto sociale. Sono tutte facce della stessa medaglia.

Oggi si pone all’attenzione del prossimo Consiglio europeo anche il tema della RIFORMA DELLA GOVERNANCE ECONOMICA.

Serve un cambio di paradigma rispetto alle politiche di bilancio.

Ciò che serve è un APPROCCIO REALISTICO, FLESSIBILE, che consenta di individuare UN PERCORSO SOSTENIBILE DI RIDUZIONE DEL DEBITO e di controllo della spesa, SENZA PERÒ SACRIFICARE l’importanza della CRESCITA, DELLE POLITICHE DI COESIONE, DEGLI INVESTIMENTI.

Il dibattito sulla REVISIONE DELLA GOVERNANCE ECONOMICA deve andare DI PARI PASSO con le DISCUSSIONI SUL PIANO INDUSTRIALE DEL GREEN DEAL E SULLA NUOVA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO.  

Ho apprezzato molto Presidente Meloni un passaggio del suo intervento: la crescita stabile e duratura è l’unica garanzia di riduzione del debito pubblico.

Altro tema di estrema rilevanza è quello ENERGETICO.

Siamo consapevoli che la SFIDA PIÙ IMPORTANTE PER IL SISTEMA PAESE È L’INDIPENDENZA E L’AUTONOMIA ENERGETICA DELL’ITALIA.

Ecco perché riteniamo assolutamente cruciale che, a livello di Ue, si lavori insieme agli altri Stati membri dell’Unione a una riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica affinché, promuovendo sostenibilità e competitività, SI GARANTISCANO PREZZI DELL’ENERGIA PIÙ BASSI PER IMPRESE E FAMIGLIE e si favoriscano GLI INVESTIMENTI SULLE ENERGIE RINNOVABILI IN UN’OTTICA GREEN E DI SOSTENIBILITÀ.

Su questo tema, così come sugli altri punti evidenziati nel Suo intervento, questo Governo e questa maggioranza hanno un’idea chiara e precisa che si richiama in maniera coerente al programma con cui questa Coalizione di Centrodestra si è presentata agli Italiani.

Ecco perché come GRUPPO CIVICI D’ITALIA UDC CORAGGIO ITALIA MAIE VOTEREMO CONVINTAMENTE LA RISOLUZIONE DELLA MAGGIORANZA CHE ABBIAMO CONDIVISO E SOTTOSCRITTO. 

Senatore Antonio De Poli 

INTERVENTO IN AULA 

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