Antonio De Poli

Convegno “La cultura della qualità: il prosciutto Veneto Dop”

Cari amici,

oggi pomeriggio in Senato, su mia iniziativa si è parlato di “cultura della qualità”, nell’ambito di un convegno che ho deciso di promuovere in occasione del 50esimo anniversario dalla fondazione del Consorzio Prosciutto Veneto DOP.

Era presente il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano PATUANELLI, che è stato l’ospite d’onore di questa importante Giornata che vorrei dedicare non solo al prosciutto veneto DOP ma a tutto l’agroalimentare italiano che rappresenta, per noi, un patrimonio da salvaguardare e tutelare.

Dopo il mio saluto di apertura è intervenuto il vicepresidente della Provincia, Vincenzo GOTTARDO. Ricordiamo, infatti, che Padova è una delle tre province viene prodotto questa eccellenza dell’agroalimentare italiano ed altri relatori tra cui Attilio FONTANA (presidente del Consorzio Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP); Massimo BRESSAN (presidente Coldiretti Provinciale Padova); Luigi GALLO e Stefano SCHIAVON (entrambi del Dipartimento di Agronomia dell’Università di Padova) e, infine, Mauro ROSATI (direttore generale Origin Italia).

 

IGP E DOP: L’ITALIA NELLA VETTA DELL’EUROPA

Le eccellenze del patrimonio agroalimentare italiano sono un pilastro essenziale del made in Italy.  I riconoscimenti IGP e DOP rappresentano uno straordinario strumento di promozione e tutela.

L’Italia occupa in Europa la vetta della classifica.
Il Bel Paese infatti registra 838 tra DOP e IGP.
Questi numeri ci dimostrano che l’agroalimentare italiano è sinonimo di qualità, tradizione, valore.

IL LEGAME CON I TERRITORI

Le produzioni IGP e DOP sono espressione di un legame molto forte con i territori e le loro tradizioni.
Quando parliamo di produzioni agroalimentari, dunque, parliamo di territori, identità, cultura.

285 CONSORZI: L’IMPORTANZA DI SOSTENERLI

In Italia esistono 285 Consorzi di tutela, di cui fa parte il Consorzio Prosciutto Veneto  DOP.

Questi Consorzi contano il 20% della produzione agroalimentare nazionale.

Perché sostenere i Consorzi?

Il sistema delle DOP e IGP va dunque rafforzato

LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE

Tutelare il made in Italy è indispensabile.

Il ruolo dei Consorzi, in questo contesto, è fondamentale.

Altrettanto importante è il contrasto alla contraffazione e al fenomeno dell’Italian sounding.

In questo mio breve intervento, oggi pomeriggio, focalizzerò l’attenzione su argomenti di più stretta attualità: la sfida del Recovery per l’agroalimentare; il dibattito sul sistema di etichettamento ‘Nutri-score’ proposto dalla Commissione UE; il nodo della burocrazia legato alla modifica dei disciplinari di produzione e, infine – quarto e ultimo punto ma non in ordine di importanza – il Green Deal e l’impegno dei Consorzi per la sostenibilità ambientale delle produzioni DOP, tema questo su cui, in realtà, sono sicuro, arriverà qualche elemento di riflessione significativo dal presidente  Attilio Fontana.

RECOVERY E AGROALIMENTARE

Nel Piano nazionale di Ripresa e resilienza sono stati stanziati 6,8 miliardi per “contaminare” con l’innovazione l’intera filiera agroalimentare e i suoi processi produttivi. E’ una sfida cruciale per il sistema Paese come ha più volte sottolineato il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli.

L’agroalimentare è il settore economico che tutto il mondo ci invidia.
Non possiamo depauperarlo ma al contrario dobbiamo difenderlo e soprattutto rilanciarlo.
Le risorse del Recovery Plan sono un’occasione da sfruttare al meglio.
Così come lo sono le risorse della PAC Politica agricola comune per i prossimi 7 anni, a partire dal 2023.
Va definita una strategia di rilancio per valorizzare l’eccellenza dell’Italian food e promuovere i prodotti IGP e DOP di cui l’Italia è leader, come accennavo prima.

 

NUTRI-SCORE: QUALE RUOLO DEL CONSUMATORE?

Come sappiamo, in Europa, è in corso un dibattito importante sul sistema di etichettamento dei prodotti dell’agroalimentare. Mi riferisco al NUTRI-SCORE, la proposta della Commissione UE che attribuisce una misurazione qualitativa agli alimenti di base al loro contenuto in valore assoluto di Sali, zuccheri e grassi.

A mio avviso si tratta di uno strumento devastante per le nostre produzioni e per le eccellenze del nostro agroalimentare.

Il Nutri-score è una minaccia alla qualità e – direi – all’unicità dei nostri prodotti.

Un sistema di etichettatura degli alimenti – che possa educare il consumatore ed accompagnarlo nella sua scelta – è sacrosanto e fondamentale ma l’etichettatura a semaforo – per noi – non fornisce parametri e criteri di valutazione attendibili per i consumatori.
La nostra richiesta è che siano i consumatori e non, al contrario, un algoritmo, i protagonisti delle scelte quando si compra un prodotto in un banco del mercato.

L’etichetta Nutri-Score rischia di azzerare il patrimonio non solo agroalimentare ma anche culturale, sociale e storico dell’Italian food. E’ una battaglia che deve vederci uniti, a prescindere dalle appartenenze di bandiera.

Sono lieto che, di recente, il nostro presidente del Consiglio Mario Draghi abbia ribadito con chiarezza la posizione del nostro Paese che rimane contrario all’adozione di questo strumento. In questa partita, stiamo dalla parte di chi, come la Coldiretti – qui oggi autorevolmente rappresentata dal presidente provinciale Bressan – si è spesa da sempre per una corretta ed equilibrata informazione dei consumatori.

L’Italian Food ha bisogno di un’informazione chiara e corretta.

Solo così riusciremo a contrastare il fenomeno della contraffazione.

IL NODO DELLA BUROCRAZIA E I DISCIPLINARI DI PRODUZIONE.

Il nodo della burocrazia e le procedure per l’aggiornamento dei disciplinari. E’ un tema che sta a cuore ai Consorzi di tutela. Voi sapete bene quanto a volte anche una semplice modifica al disciplinare, magari non significativa, porti con sé tanta burocrazia e giustamente va posto il tema della sburocratizzazione.

Tutte le volte che i Consorzi di tutela, infatti, approvano un nuovo disciplinare di produzione, si attiva un percorso burocratico appunto.

Ci rendiamo conto che il tema è complesso e delicato.

I disciplinari IGP e DOP dovrebbero essere resi più flessibili. Vanno velocizzati i  tempi, snellendo il processo, grazie a una semplificazione generale delle procedure amministrative.

 

GREEN DEAL

I prodotti tutelati sono un modello di produzione sostenibile dal punto di vista ambientale.

Direi che gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal, nell’ambito del Recovery Plan, fanno parte del DNA dei Consorzi di tutela. Fanno parte della loro carta di identità.

Sono convinto che, per sostenere una ripresa della nostra economia a 360 gradi, sia necessario promuovere il tema dell’innovazione anche e soprattutto in un’ottica di sostenibilità, coinvolgendo le eccellenze delle produzioni agroalimentari, tenendo conto delle loro esigenze e delle loro caratteristiche. Ricordiamo, infatti, che stiamo parlando non di grandi aziende o multinazionali ma di piccole grandi aziende che puntano su qualità, tipicità, genuinità dei loro prodotti.

Bisogna accompagnare le aziende del nostro agroalimentare in questo percorso verso il Green Deal.

Le risorse del Recovery, sotto questo aspetto, siano un’occasione per promuovere il “made Green in Italy”, per affermare la competitività dei prodotti italiani e rendere riconoscibili i nostri prodotti soprattutto nei mercati esteri, dove la domanda di qualità – termine chiave di questa Giornata – è in crescita soprattutto nel settore agroalimentare.

Mi auguro che questa Giornata dedicata ai 50 anni dalla fondazione del Consorzio Prosciutto Veneto DOP sia stata un’occasione anche e soprattutto per dare risposte a chi ha a cuore la ricchezza e l’eccellenza dell’agroalimentare italiano.

Antonio

VIDEO INTEGRALE DEL CONVEGNO

INTERVISTA 

SERVIZIO TRIVENETATV

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