“C’è una politica assistenzialista e una che guarda alla crescita e al futuro. Famiglie, cittadini e imprese non chiedono aiuti o bonus fine a se stessi ma un Piano di interventi strategici per risollevare l’economia e consentire alle imprese di non chiudere. Questa è l’unica via perché le risorse sono poche e vanno usate con un minimo di visione e di strategia.”. Così in un post su Facebook il senatore UDC Antonio De Poli che specifica: “In Senato, al decreto Cura-Italia, ho presentato una serie di emendamenti. Ho chiesto la sospensione di tributi e contributi per tutto il 2020 e non solo per 1-2 mesi; la proroga delle scadenze per i versamenti dovuti; la sospensione dei pagamenti delle utenze a favore di cittadini e imprese per tutto il periodo dell’emergenza; l’istituzione di un Fondo di emergenza per il turismo di 10 mln con l’obiettivo di indennizzare le perdite di fatturato delle imprese; un Fondo straordinario di 27 mln di euro da destinare alle Camere di commercio; estendere anche a liberi professionisti (ingegneri, architetti, commercialisti) non iscritti alla gestione separata INPS l’indennità prevista per i lavoratori autonomi e, infine, una serie di misure specifiche per il comparto agricolo, per i lavoratori stagionali del turismo e per il comparto termale. Serve un intervento a 360 gradi che sostenga le piccole medie imprese e artigiane. In questo momento, il Paese ha bisogno di un Piano choc per far ripartire l’economia e ridare fiducia a tutto il sistema. L’Europa non può restare a guardare alla finestra: è tempo di unire le forze, al di là dei colori politici per il Veneto e per tutta l’Italia”, conclude De Poli