(ANSA) – ROMA, 13 MAR – “Abbiamo sempre detto che se il trend dei contagi peggiora, è doveroso introdurre delle restrizioni ma accanto a queste servono indennizzi veri e liquidità certa per le attività che chiudono, non un ristoro una tantum che è solo un contentino che non serve a nessuno. Ogni settimana di zona rossa, ad esercenti e commercianti, costa 25 milioni di euro. Domanda: chi restituirà loro tutti questi soldi? Al Governo chiediamo discontinuità rispetto al passato: servono indennizzi legati alle perdite di fatturato annuo; bisogna risarcire i costi fissi come gli affitti dei locali di negozi, ristoranti e sale parrucchieri-estetiste ad esempio; moratoria fiscale a partire da Imu, Tari e Tosap”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che aggiunge: “Che senso ha chiedere ad un barista o al titolare di una cartoleria di pagare la tassa sui rifiuti, quando non hanno manco i soldi per pagare dipendenti e fornitori? E, ancora, che senso ha fargli pagare la Tassa di occupazione suolo pubblico quando certe attività, da lunedì, saranno costrette a lavorare solo con l’asporto? In questi giorni sto sentendo più volte telefonicamente i rappresentanti delle categorie economiche. I cittadini sono stanchi e adesso attendono un segnale vero e tangibile da parte del Governo. Noi siamo con loro. Chiediamo all’Esecutivo discontinuità”, conclude De Poli. (ANSA). PDA 13-MAR-21 18:04