Covid: De Poli (Udc), 50.000 firme parrucchieri-estetiste in Senato, al Governo chiediamo ‘fateli lavorare’

“Anche a Palazzo Madama, oltre che al Governo, arrivano le 50.000 firme della petizione promossa dal comparto benessere di Confartigianato, CNA e Casartigiani. Ho ricevuto una delegazione di queste categorie. E’ stata l’occasione per per fare il punto sulle difficoltà di parrucchieri, estetiste e centri benessere che, ormai da più di un anno, stanno pagando un prezzo importante a causa della crisi pandemica. Al Governo chiedo con forza di dare il via libera alle riaperture di tali attività nelle zone rosse. Il nostro slogan è fateli lavorare”. Lo rende noto il senatore UDC Antonio De Poli. “Stiamo parlando di un settore che comprende 150.00 aziende che dà lavoro a oltre 300.000 addetti, di cui l’80% sono donne”, aggiunge De Poli che si è confrontato sul tema delle riaperture e dei ristori con Stefania Baiolini (presidente Estetiste Confartigianato); Antonio Stocchi (presidente CNA Benessere e Sanità); Tiziana Chiorboli (presidente nazionale di Confartigianato Benessere) e Tiziana Angelozzi (responsabile nazionale di Confartigianato Benessere). Nel corso dell’incontro i rappresentanti delle categorie hanno sottolineato le loro istanze, a partire dalla necessità di tornare a lavorare e di maggiori ristori. “I nostri centri sono luoghi sicuri dove si rispettano tutte le disposizioni di sicurezza, nel rispetto di clienti ed operatori”, ha sottolineato Stocchi. “La nostra richiesta è di garantire maggiori ristori alle aziende – ha aggiunto ancora Stocchi -, visto che nel 94% dei casi le nostre imprese sono tagliate fuori, ad oggi, dagli indennizzi previsti”, è la richiesta degli artigiani. “All’Esecutivo abbiamo chiesto, inoltre, di considerare i servizi di parrucchieri ed estetiste come essenziali e di rendere detraibili le spese”, ha dichiarato Tiziana Chiorboli. “Al Governo, proprio in vista del prossimo scostamento di bilancio e del Dl Sostegni bis, – ha concluso De Poli – chiederemo di abbassare il limite del 30% di fatturato per accedere agli aiuti e, inoltre, di inserire la detraibilità dell’IVA per i servizi di acconciatura, estetici e del benessere. Aiutiamo queste imprese a ripartire anche per fermare l’abusivismo dove, al contrario, le disposizioni di sicurezza vengano assolutamente ignorate”, ha concluso De Poli.