“Il decreto Crescita va modificato perché l’emendamento approvato in prima lettura alla Camera – il quale prevede una deroga al 30 giugno 2020 per gli adempimenti statutari – penalizza il mondo delle bande musicali. Sono convinto che serva una legge quadro per il mondo bandistico e corale che valorizzi le oltre 1500 bande musicali che, da Nord a Sud, arricchiscono la cultura musicale e delle nostre tradizioni: un patrimonio di conoscenze e di identità che va preservato”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che, intervenendo nel dibattito sul Decreto Crescita – incardinato nelle Commissioni competenti a Palazzo Madama – sottolinea: “Le bande musicali, soprattutto nei piccoli centri, svolgono un ruolo di divulgazione culturale e, allo stesso tempo, di crescita sociale e formativa, favorendo lo scambio tra generazioni. Parliamo di una realtà che non fa parte del mondo del Terzo settore e su cui non ha senso introdurre nuove spese e carichi burocratici inutili”, aggiunge De Poli che spiega: “Se la norma dovesse essere approvata, il comparto delle bande musicali saranno costrette a entrare in un regime che sarebbe fiscalmente troppo oneroso per realtà molto piccole, perdendo tutta una serie di agevolazioni fiscali previste oggi dall’art. 67 del decreto n. 917/1986”. “In Parlamento, nel corso del suo iter in Senato – conclude De Poli – presenterò un emendamento che elimini la dicitura delle ‘bande musicali’ dall’emendamento in questione”.