Dalla blockchain al metaverso. Le nuove frontiere della digitalizzazione

Cari amici,

oggi pomeriggio in Senato si è tenuto un convegno, su mia iniziativa, durante il quale abbiamo acceso i riflettori sulle nuove frontiere della digitalizzazione, alla presenza di autorevoli relatori come il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao.

INTERNET E BLOCKCHAIN A CONRONTO

Nel 1986, per la prima volta, l’Italia si collegava a Internet.
Di strada ne è stata fatta da allora.
Eppure, nessuno – se ricordiamo bene – avrebbe mai pensato o immaginato che “la Rete”, a distanza di tempo, avrebbe pervaso e inciso così profondamente sulle nostre vite quotidiane.
Lo stesso vale per la blockchain.
Era il 1991 quando Hager e Stornetta inventarono la blockchain (20 anni prima delle criptovalute) con lo scopo di certificare la creazione e la modifica di un qualsiasi file digitale per risolvere questioni legate alla proprietà intellettuale.
BLOCKHAIN UNA TECNOLOGIA (FINO A POCO TEMPO FA SCONOSCIUTA
Pensate che questa tecnologia è rimasta inutilizzata fino alla scadenza del brevetto nel 2004.
Oggi, invece, sta rivoluzionando il mondo e ne parleremo cercando di capire quali possano essere le applicazioni, in ambito pubblico così come nel privato.

BLOCKCHAIN: QUALI PROSPETTIVE?
Quali sono le potenzialità? Quali le prospettive?
Come la blockchain, ad esempio, potrà abbattere le “barriere” oggi purtroppo ancora esistenti tra Cittadino e Pubblica Amministrazione?
Immaginate per un momento di poter accedere, da cittadini, in totale autonomia con il proprio telefono al certificato di avvenuta manutenzione di un palazzo, o di una infrastruttura.
Significherebbe che quella manutenzione è avvenuta davvero, nessuno può alterarne malevolmente il risultato (perché la blockchain tiene traccia di ogni modifica) e tutti possono accedere a questa informazione senza alcun organo intermedio.
BLOCKCHAIN: UNA QUESTIONE DI FIDUCIA

La blockchain, in altre parole, fa quello che sa fare meglio: risolvere i problemi di fiducia. Siano essi tra due individui o tra un individuo e lo Stato.
Potremmo citare le situazioni più svariate in cui le “transazioni” si prestano ad essere informatizzate e “certificate”, come è avvenuto con il ‘fascicolo digitale del veicolo’ promosso dall’ACI (Automobile Club Italia), uno strumento che si basa proprio sulla tecnologia blockchain e registra i trasferimenti di proprietà di un auto da un soggetto all’altro.

LE NUOVE FRONTIERE DEL DIGITALE
E’ proprio grazie alle nuove “frontiere” del digitale che ogni cittadino potrà certificare, ad esempio, che un immobile è di sua proprietà, mentre magari un artista che magari ha scritto un brano o creato un’opera d’arte potrà ottenere il suo copyright e le royalty in un sistema completamente trasparente e pubblico.

Faccio ancora un esempio. Oggi pomeriggio siamo in Senato. Bene, pensate al nostro Archivio Storico, qui a Palazzo Madama.
Se un giorno qualcuno volesse donare degli NFT (Not fungible tokens, in altre parole oggetti digitali o immateriali) al nostro Archivio Storico, tutto ciò potrebbe facilmente nel giro di pochi secondi con qualche click trasferendo la proprietà da un soggetto ad un altro in un mondo virtuale, un universo che quindi va oltre i confini fisici di quello reale.

Stiamo parlando di un universo “virtuale”, dove le interazioni avvengono in un “ambiente” in cui i soggetti si trovano in condizione di parità, “vedono” e riconoscono il dato condiviso. Questo è ciò che rende, almeno secondo alcuni, la blockchain “democratica”.

METAVERSO: UN MONDO “PARALLELO”
Ecco perché è importante oggi riflettere su quali siano le potenzialità di questo strumento.
Così come è altrettanto importante spiegare e cogliere il vero spirito rivoluzionario della parola ‘metaverso’.
Termine che, secondo alcuni, oggi è inflazionato ma che, secondo altri, potrebbe aprirci ad un mondo totalmente nuovo e inedito, oserei dire “parallelo”.
Un mondo parallelo in cui si svolgono interazioni economiche, si intrattengono relazioni ludiche o addirittura personali tra le nostre identità virtuali in un ecosistema digitale.
Ma quindi cosa lega le criptovalute al metaverso?

LA GENERAZIONE DELLE CRIPTOVALUTE
Nel mondo fisico le transazioni sono in gran parte fatte con denaro FIAT. Un mezzo che ha del valore e ci permette di comprare oggetti, servizi e tanto altro. Ma in un mondo virtuale e complesso come il metaverso, la moneta classica non basta. Sono richiesti dei token di nuova generazione come le criptovalute. Che rispondono ad esigenze tecnologiche via via più articolate.

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELL’UOMO
Al di là della tecnologia impiegata, oggi ciò che è importante sottolineare è che la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo e mai viceversa-
E’ oggi essenziale e indispensabile, dunque, porre attenzione sul fatto che l’utente possa costantemente avere controllo dell’uso dei dati viene fatto nel metaverso. E la blockchain è uno strumento in grado di riportare il vero possesso e controllo dei dati nelle mani dei suoi generatori: gli esseri umani. La blockchain garantisce, in pieno rispetto della privacy, che solo chi ha generato i dati possa disporne, accedervi e concederne l’utilizzo.

LA CENTRALITA’ DELL’UOMO E L’ATTENZIONE AL DATO
Un universo digitale sì ma in cui non possiamo e non dobbiamo perdere di vista l’uomo, con la sua mente, la sua anima, il suo cuore.
Perché se è vero che con la tecnologia può aiutare a rendere più semplice i rapporti tra di noi ma anche quelli, ad esempio, tra Cittadini e Pubblica Amministrazione, è altrettanto vero, però, dall’altro lato, che il dato va protetto e va posta massima attenzione da parte del Legislatore e quindi delle istituzioni all’elaborazione del dato che avviene con i sistemi di Intelligenza Artificiale.

IL DATO “FA PARTE” DI NOI

Oggi il dato non è più qualcosa di freddo, ma è qualcosa che fa parte di “noi”, delle nostre vite.
Da una parte, c’è la decisione presa dalla macchina.
Dall’altra parte, però c’è la straordinaria libertà di discernimento dell’uomo, che con la sua mente è libero da qualsiasi automatismo.

COME SI STA MUOVENDO L’EUROPA?
In Europa, come molti di Voi sanno, lo scorso aprile è stata approvata la relazione della Commissione AIDA (Commissione speciale sull’intelligenza artificiale in era digitale)
Secondo il Parlamento europeo, le norme devono essere incentrate sulla persona. Il cittadino deve rimanere al centro di tutto.

LA CENTRALITA’ DELL’UOMO
Ciò che credo sia importante evidenziare, oggi, è che il progresso tecnologico non può e non deve farci perdere di vista la centralità dell’uomo.
Il principio per noi fondamentale è che il diritto della persona viene prima di qualsiasi tecnologia.
La macchina non può e non deve sostituire l’uomo.

IL FUTURO E’ UN NUOVO UMANESIMO DIGITALE
Credo sia questo lo spirito che ci deve guidare nei prossimi anni per un approccio etico e umanistico rispetto alle nuove frontiere del Digitale.
Un approccio in cui dobbiamo affermare, con forza, ancora una volta, il primato dei diritti dell’Uomo anche e soprattutto nella nuova era Digitale.
Il futuro è ora, il futuro è un nuovo Umanesimo digitale.

Antonio

CONVEGNO INTEGRALE

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INTERVISTA AL SENATORE DE POLI

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