(ANSA) – ROMA, 26 MAG – “La proposta di revisione della Direttiva europea sulla Qualità dell’aria rischia di tramutarsi in un clamoroso autogol. E’ impensabile darsi target irraggiungibili e insostenibili. Sarebbe come chiedere, dall’oggi al domani, ad una persona di correre per una maratona. La conformazione geografica del Bacino Padano non aiuta e di questo, secondo noi, l’Europa deve assolutamente tenere conto”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli. “Considero con grande interesse – prosegue – l’idea lanciata da Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est: un pacchetto di misure Ambiente 4.0 con crediti di imposta per il rinnovo di caldaie e impianti climatici degli impianti produttivi, sulla scia di quanto avvenuto con Industria 4.0, può essere uno stimolo importante di sostegno alle aziende in un’ottica di sostenibilità. La proposta di Direttiva europea punta, infatti, a una drastica riduzione dei giorni di sforamento di PM10: entro il 2020 si dovrebbe scendere da 50 microgrammi per metro cubo d’aria a 20. Ritengo che siano obiettivi troppo irrealistici e investirò della questione, in Senato, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, a cui chiederò come il Governo valuti la situazione e come intenda intervenire prevedendo delle deroghe per i territori caratterizzati da condizioni che sfavoriscono la dispersione degli inquinanti”. “La Pianura Padana risulta una delle più inquinate d’Europa anche a causa delle sue caratteristiche orografiche. Siamo convinti che la ratio della direttiva sia giusta ma lo strumento inadeguato ed eccessivo. Usando una metafora, non si può spegnere il motore all’improvviso, bisogna metterlo nelle condizioni di funzionare meglio, inquinare meno ma deve rimanere acceso. Questa è sostenibilità, ambientale sì ma anche economica e sociale”, conclude De Poli. (ANSA).