Antonio De Poli

Intervista al Gazzettino: «Padova torni la capitale del Nordest»

«UNA TASSA UNICA AL 27 PER CENTO PER CHI PRODUCE E LA RIDUZIONE DI SEI PUNTI DEL CUNEO FISCALE»

Onorevole De Poli lei si candida al Senato, a Padova, per Noi con l’Italia-Udc, nella coalizione di centrodestra. La paura di tutti è di non avere una maggioranza stabile. Che ne pensa?

«Sono convinto che gli italiani decideranno di dare un governo che dia stabilità e risposte soprattutto all’area moderata nel centrodestra che fa riferimento ai valori del mondo laico cattolico e liberale. Del resto siamo l’unica alternativa credibile ai dilettanti allo sbaraglio».Lei si è sempre posto come un ponte fra mondi diversi. A chi si rivolge in questa tornata elettorale?«Vorrei mettere insieme più segmenti, dal mondo cattolico a quello produttivo e sociale per riunire la città. Facciamo squadra per Padova è il mio slogan. Serve impegno al di là dei colori partitici, stavolta non possiamo perdere il treno: Padova diventi la città trainante della nostra regione e di tutto il Nordest. Per fare questo serve stabilità, una maggioranza chiara e forte. Il nostro obiettivo è vincere e far vincere il centrodestra».

Quali sono le priorità per il Veneto?

«Dal 2009 ad oggi nel Nord-est sono fallite oltre 14 mila aziende. Sono i numeri della crisi: a pagarle soprattutto le piccole e medie imprese artigiane. La nostra proposta: riduciamo in maniera strutturale il cuneo fiscale di 6 punti percentuali per spingere le aziende a creare occupazione. Sostegno al credito, ridurre i debiti della Pubblica amministrazione rivedere il Codice degli appalti».

Siete d’accordo con la flat tax proposta dai vostri alleati nel centrodestra?

«Il nostro è un programma condiviso che abbiamo scritto insieme. Vediamo che il ceto medio è stato massacrato dalla crisi. Oggi fino a 75mila ci sono tre aliquote? Noi proponiamo un’aliquota unica al 27 per cento proprio per il ceto medio, dai 15mila ai 75mila euro. E la no tax area che oggi arriva fino a 8mila la vogliamo estendere a 12mila euro. Così, puntando sul ceto medio, dal commerciante all’artigiano, si crea un circolo virtuoso che rimette in moto l’economia. E chi ha più figli avrà meno tasse».

Autonomia: qual è la vostra agenda se sarete al governo?

«É una partita che riguarda 2,3 milioni di veneti che hanno votato Si. Facciamo squadra: tagliamo il traguardo per l’autonomia e portiamo a casa tutte e 23 le competenze richieste dalla Regione Veneto, come proposto dal centrodestra. Mi auguro che anche il centrosinistra lo capisca» Emergenza sicurezza e migranti.

Quali sono le vostre ricette?

«Il 70% degli italiani si sente insicuro. Il 28% deciderà chi votare in base ai programmi sulla sicurezza. Secondo un sondaggio di Demos, il 71% delle persone ha fiducia nelle forze dell’ordine. Il nostro impegno è di assicurare più uomini e mezzi alle forze dell’ordine, una riforma efficiente della giustizia che preveda certezza della pena e velocità dei processi».

Quali sono le sue idee per il futuro di Padova e provincia?

«Ho in mente 10 idee per far diventare Padova la capitale del Nordest con il ruolo dell’Università nell’hub dell’innovazione in fiera e con il nuovo ospedale di Padova come eccellenza della sanità veneta e nazionale. Anzi è urgente e necessario trovare le risorse per realizzarlo; con il rilancio del turismo dal Parco dei Colli Euganei al termalismo. Dobbiamo affrontare aiutare le imprese a crescere: dai piccoli negozi agli artigiani a tutto il mondo produttivo per creare lavoro. Sostenere le politiche sociosanitarie, il modello delle paritarie, puntare sulle infrastrutture come rilancio dell’economia, ad esempio la Strada regionale 10, la strada regionale 47 e le opere complementari della Pedemontana»

 

SCARICA L’INTERVISTA IN PDF