Decreto Alluvioni, una risposta concreta ai territori colpiti

Cari amici,

oggi sono intervenuto in dichiarazione in aula su un provvedimento molto importante: il decreto-legge alluvioni. Ecco il testo integrale del mio intervento:

Signor Presidente Onorevoli Colleghi,

oggi in quest’Aula esaminiamo un importante provvedimento legislativo che tocca da vicino territori che, purtroppo, hanno ancora delle ferite aperte.

Parlo dell’Emilia Romagna, di parte dei territori della Toscana e delle Marche.

Le immagini delle onde d’acqua che hanno allagato abitazioni, aziende e strade, le città e le campagne di questi territori, provocando morte e distruzione, sono ancora vivide nelle menti e nei cuori di tutti noi.

Prima di passare alla rassegna del Decreto (che contiene in sé in realtà due decreti, Alluvione e Ricostruzione), lasciatemi che rivolga un pensiero, col cuore, alle 17 vittime dell’Emilia Romagna ma anche ai 20.000 sfollati.

Non posso, inoltre, non ricordare quanto è successo con i violenti nubifragi in Lombardia (dove hanno perso la vita due persone) e, ancora, alle tempeste di grandine in Veneto, che ha provocato seri danni.

Vorrei cogliere l’occasione anche per dire grazie allo straordinario mondo del Volontariato, alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, ai soccorritori e alla Protezione civile che, proprio nelle ore più drammatiche, hanno lavorato senza sosta per salvare quante più vite possibili.

 

Il provvedimento di oggi è uno strumento di intervento che ha anche una sua natura strutturale in quanto azione di sistema e di programmazione, che guarda quindi al futuro.

Sottolineo questo aspetto perché, è vero, l’Italia è un Paese bravo a gestire le emergenze ma, tante volte, purtroppo, si è meno bravi il giorno dopo l’emergenza.

Il Governo ha dato subito le prime risposte ai territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio.

Cito qui solo le misure più importanti come i 30 milioni per l’attuazione dei primi interventi nelle province romagnole, i 4 milioni per i Comuni toscani e altri 4 milioni destinati ai Comuni marchigiani di Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro Auditore e Urbino.

Grazie a questo Governo e a questa maggioranza di Centrodestra, con questo provvedimento, oggi mettiamo in campo 4,7 miliardi per risollevare le popolazioni duramente colpite dagli eventi alluvionali e franosi dello scorso maggio.

Mi limito qui a citare le misure più salienti.

Abbiamo stanziato 600 milioni per i lavoratori e la cassa integrazione.

300 milioni per i professionisti e gli artigiani.

700 milioni per sostenere la produttività delle aziende,

di cui 300 milioni di contributi a fondo perduto per le imprese esportatrici;

100 milioni di euro applicando il regime di aiuto per la aree di crisi industriale e

10 mln per le imprese del settore turistico e della ristorazione.

Abbiamo stanziato 200 mln per l’agricoltura con misure come ad esempio l’integrazione del reddito mensile per i lavoratori agricoli.

Abbiamo previsto la sospensione per le società e le aziende che hanno subito danni di sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti e inoltre l’accesso agevolato al Fondo di garanzia per le piccole medie imprese.

Abbiamo stanziato oltre 2 miliardi per la ricostruzione delle infrastrutture. 

Fatti dunque, non chiacchiere.

E’ il linguaggio, da sempre vincente, anche nei territori, del buongoverno del Centrodestra.

Questo provvedimento però va anche oltre.

SI OCCUPA DEL POST-EMERGENZA.

Dopo l’emergenza, dicevo, c’è una seconda fase: è quella della ricostruzione.

Di una nuova disciplina della ricostruzione c’era assolutamente bisogno e, oggi, con questo provvedimento, SI COMPIE UN PASSO IN AVANTI UNIFORMANDO e quindi definendo in maniera chiara, puntuale e precisa LA METODOLOGIA DI INTERVENTO, LA METODOLOGIA DI FINANZIAMENTO E POI QUELLA ALTRETTANTO IMPORTANTE DELLA GOVERNANCE.

La governance è affidata ad UNA CABINA DI REGIA che, accanto al Commissario straordinario, coinvolge anche il Dipartimento Casa Italia, la Protezione civile, i presidenti delle Regioni.

Quindi una governance che tiene conto dei territori e delle comunità locali, consentendo così di definire le priorità a partire dalla riapertura delle scuole e della risistemazione delle strade e della viabilità, il ripristino degli argini dei fiumi e la messa in sicurezza degli alvei.

Il Commissario Francesco Paolo Figliuolo – a cui va tutta la nostra riconoscenza e la nostra fiducia e che gode di una stima trasversale – è una personalità pragmatica, competente e preparata ed è già al lavoro.

Sta lavorando per rivedere l’elenco dei Comuni colpiti, per redigere il Piano per le Opere pubbliche, il Piano per i Beni culturali danneggiati, per gli interventi sul dissesto idrogeologico, per le infrastrutture stradali e ambientali.

C’è dunque UNA ROAD MAP CHIARA E PRECISA, con una visione di insieme che È UN METODO DI LAVORO che noi riteniamo assolutamente EFFICACE, EFFICIENTE, IN UNA PAROLA VINCENTE.

Questo provvedimento interviene non solo sulla ricostruzione pubblica ma anche su quella privata.

Valuto positivamente, in questa sede, il via libera all’emendamento sulla ricostruzione privata, grazie al quale i Comuni non dovranno farsi più carico della redazione della scheda di rilevazione dei danni e i cittadini si potranno rivolgere a professionisti abilitati.

La ricostruzione va fatta.

Marche, Emilia Romagna e Toscana sono territori ancora feriti.

L’obiettivo di tutti, condiviso certamente dai territori – a cui dobbiamo dare risposte – è evitare le lungaggini e gli intoppi che si sono verificati in passato.

Non a caso, infatti, grazie a questo decreto, si autorizza l’applicazione immediata dell’art. 140 del nuovo Codice dei contratti pubblici per l’esecuzione di lavori e interventi di somma urgenza connessi alle alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna, parte delle Marche e della Toscana.

L’OBIETTIVO È CORRERE, FARE PRESTO, DARE RISPOSTE.

L’obiettivo è far sì che una volta che è passata l’emergenza, dopo che i riflettori mediatici magari si sono spenti, I TERRITORI E LE COMUNITÀ NON SI SENTANO ABBANDONATE.

Perché, è vero, NOI ITALIANI SIAMO I PRIMI AL MONDO NEL GESTIRE LE EMERGENZE, ma DOBBIAMO DIVENTARE PRIMI AL MONDO anche e soprattutto Nella RICOSTRUZIONE E – io aggiungerei, di riflesso – NELLA PREVENZIONE.

E’ ORA DI CAMBIARE PARADIGMA.

QUESTO PROVVEDIMENTO, sotto questo aspetto, VA SICURAMENTE NELLA GIUSTA DIREZIONE.

Per questi motivi, noi di UDC Civici d’Italia – Coraggio Italia – Noi moderati e MAIE voteremo convintamente a favore di questo provvedimento!

Vi ringrazio per l’attenzione,

Senatore Antonio De Poli 

INTERVENTO INTEGRALE IN AULA