Decreto P.A. Più opportunità e servizi per i cittadini!

Cari amici,

in Senato abbiamo approvato in via definitiva il Decreto PA, un provvedimento importante che segna un passo avanti nella direzione di una Pubblica Amministrazione più moderna, efficiente e al servizio dei cittadini.

In un momento storico in cui è fondamentale rafforzare la macchina dello Stato, questo decreto rappresenta una risposta concreta a bisogni reali. Serve a dare nuovo slancio al sistema pubblico italiano, puntando su assunzioni mirate, valorizzazione del personale e semplificazione delle procedure. Parliamo, in sostanza, di dare più forza agli uffici pubblici, soprattutto nei territori, per migliorare i servizi che ogni giorno cittadini e imprese si aspettano da uno Stato giusto ed efficace.

Uno dei cuori del provvedimento riguarda il personale: con il Decreto PA si sbloccano finalmente le risorse per aumentare il salario accessorio dei dipendenti pubblici. Questo significa riconoscere il valore e l’impegno quotidiano di tante persone che lavorano nelle amministrazioni centrali e negli enti locali, e che spesso, pur in condizioni difficili, garantiscono servizi essenziali. È un segnale di attenzione che andava dato, e che oggi finalmente arriva.

Non meno importante è la possibilità per molte amministrazioni, in particolare quelle locali e quelle coinvolte in situazioni emergenziali – come le aree colpite dai terremoti del 2009 e 2016, o dalle alluvioni che hanno devastato l’Emilia-Romagna e parte delle Marche – di potenziare i propri organici. Dove ci sono emergenze servono risposte rapide: e per dare risposte servono persone competenti, strumenti adeguati, tempi certi.

Il decreto interviene anche sul fronte del reclutamento, semplificando l’accesso alla Pubblica Amministrazione e aprendo la porta a nuove competenze, giovani, profili tecnici. In questo contesto, è significativo il riconoscimento del percorso degli ITS Academy, istituti che rappresentano una vera eccellenza italiana e che possono contribuire in modo decisivo alla modernizzazione del settore pubblico.

C’è poi un’attenzione specifica al mondo della scuola, con il rafforzamento del fondo per l’assistenza sanitaria integrativa del personale scolastico e con investimenti mirati per l’edilizia scolastica. La scuola è una priorità per tutti noi: occorre continuare a investire, non solo in strutture, ma anche nella qualità della vita lavorativa di chi ogni giorno educa i nostri figli.

Infine, una novità che considero di grande civiltà: per la prima volta viene riconosciuta pienamente la rappresentanza sindacale ai dirigenti delle forze di polizia. È un atto dovuto nei confronti di chi, con disciplina e onore, tutela la nostra sicurezza e la nostra libertà.

Credo che questo decreto vada nella direzione giusta. Non risolve tutti i problemi della Pubblica Amministrazione, ma segna un cambiamento di passo. Si investe sul personale, si mettono in condizione gli enti locali di funzionare meglio, si restituisce fiducia a un comparto che ha bisogno di essere valorizzato. Come sempre, continuerò a lavorare per un’Italia che funziona, che non lascia indietro nessuno e che mette al centro la persona. Una Pubblica Amministrazione efficiente non è solo un obiettivo tecnico: è una condizione essenziale per garantire equità, sviluppo e coesione sociale.

LA SICUREZZA È UN DIRITTO: ORA UNA STRATEGIA PER TUTTO IL VENETO

La recente decisione di concludere l’esperienza della cosiddetta “Zona rossa” nell’area della stazione di Padova ha riportato al centro del dibattito pubblico una questione fondamentale: quella della sicurezza nelle nostre città. Per tre mesi, il presidio straordinario delle forze dell’ordine ha restituito ai cittadini una maggiore percezione di ordine, decoro e vivibilità. I commercianti, i residenti e tutti coloro che vivono quotidianamente quella zona hanno visto con i propri occhi cosa significa avere uno Stato presente. La scelta di non prorogare questa misura ha generato legittime preoccupazioni: «Così si torna indietro» – hanno detto in tanti. E non possiamo non ascoltare queste voci. La sicurezza è un diritto primario, che va garantito in modo continuativo e non solo con interventi spot o emergenziali. Per questo, accogliamo con favore il potenziamento annunciato dalla Prefettura di Padova dei servizi ordinari e straordinari di controllo del territorio. È un segnale importante, ma deve diventare metodo: serve una strategia strutturale, coordinata, che coinvolga tutti gli attori istituzionali e che sappia dare risposte durature. Il tema della sicurezza, però, non riguarda solo Padova. Riguarda tutto il Veneto. A Venezia, Treviso, Verona, Vicenza, Rovigo, Belluno: ovunque ci arrivano segnalazioni di episodi di microcriminalità, spaccio, occupazioni abusive, vandalismi. Sono fenomeni che creano disagio, paura, e che minano la coesione sociale. Spesso si concentrano nelle periferie, nelle aree delle stazioni o in quartieri lasciati ai margini. Ecco perché non possiamo limitarci a interventi isolati.

 

La sicurezza non è né di destra né di sinistra. È una responsabilità comune. È una condizione essenziale per vivere con dignità, per far crescere le nostre comunità, per permettere ai commercianti di lavorare, alle famiglie di uscire la sera, ai giovani di abitare i quartieri senza timore.

Dobbiamo investire sulla sicurezza integrata: più forze dell’ordine, sì, ma anche più illuminazione, più videosorveglianza, più presidi sociali, più decoro urbano. E soprattutto più ascolto. Ascolto delle realtà locali, delle associazioni, dei comitati di cittadini. Sono loro i primi sensori del territorio, coloro che vedono i problemi ogni giorno e chiedono risposte concrete. Non possiamo lasciare sole le città venete. Dobbiamo dare un segnale chiaro: lo Stato c’è, è presente, e non arretra davanti al degrado e all’illegalità.

MARCHE, RISPOSTE CONCRETE DOPO L’ALLUVIONE: ESTESO LO STATO DI EMERGENZA

 

Nelle Marche si cominciano a vedere i primi risultati concreti dopo l’alluvione che ha colpito duramente il territorio a partire dal 18 settembre 2024.

Il Consiglio dei ministri, con una decisione importante e attesa, ha esteso lo stato di emergenza a nuovi Comuni colpiti dal maltempo: Camerano, Camerata Picena, Castelfidardo, Loreto, Offagna e Osimo nella provincia di Ancona; Cartoceto, Montefelcino e San Costanzo in quella di Pesaro e Urbino; Morrovalle e Recanati nella provincia di Macerata. Insieme a questa misura, il Governo ha stanziato nuovi fondi per interventi urgenti e per i primi ristori a famiglie e imprese.

Sono già iniziati i lavori di pulizia e messa in sicurezza del torrente Aspio, un intervento da un milione di euro che prevede la rimozione del materiale ligneo e il ripristino della sezione idraulica, gravemente compromessa. È un’opera fondamentale per ridurre il rischio idraulico e prevenire nuove esondazioni.

Ma non ci si ferma qui: la Regione, insieme al vice commissario Stefano Babini e alla Protezione Civile, ha attivato ulteriori interventi per oltre 13 milioni di euro, tra cui:

  • la pulizia e ampliamento del fosso dell’Aspio e dell’affluente Marganetto per 2 km ciascuno;
  • un importante progetto con RFI da 11 milioni per raddoppiare l’attraversamento ferroviario e spostare il punto di congiunzione dei corsi d’acqua, per migliorare la sicurezza idraulica.

Come ha sottolineato il presidente della Regione Acquaroli, tutto questo è il risultato di un lavoro sinergico tra istituzioni locali e governo nazionale. Una collaborazione che produce risultati, a beneficio concreto dei cittadini.

Il nostro compito, come rappresentanti delle istituzioni, è garantire che nessuno venga lasciato indietro. E per farlo serve impegno, ascolto e capacità di costruire soluzioni efficaci, com’è stato fatto in questa fase.

Continueremo a seguire da vicino la situazione e a vigilare affinché le risorse stanziate vengano utilizzate al meglio, per ricostruire e proteggere il nostro territorio.

 

Vi ringrazio per l’attenzione

Buon proseguimento,