“Fisco e burocrazia, da sempre, sono i nemici principali delle piccole e medie imprese. Ho accolto l’allarme di Confartigianato e, in queste ore, presenterò un’interrogazione urgente al ministro dell’Economia Piercarlo Padoan affinché si ponga fine a ciò che rischia di trasformarsi in un fattore di decrescita. Il Decreto Fiscale, così come è stato concepito, rischia di costare 106 milioni di euro a causa di novità come Pos e Spesometro”: lo afferma il senatore e presidente nazionale UDC Antonio De Poli che, all’indomani delle preoccupazioni espresse dall’Upa di Padova e dal presidente Roberto Boschetto che ha consegnato al prefetto di Padova un dossier con le modifiche richieste al Decreto fiscale, annuncia: “Porterò il caso in Parlamento. Difendere le imprese artigiane vuol dire difendere il cuore del nostro sistema produttivo. Il fisco – sottolinea De Poli – va cambiato nella direzione di una maggiore semplificazione e sburocratizzazione. Non si può, in nome della lotta all’evasione fiscale, sovraccaricare le imprese di adempimenti burocratici inutili e costosi. La lotta a chi evade va condotta ma non a discapito di chi rispetta le regole e di chi paga. Basti pensare al fatto che, nel Decreto fiscale del Governo – continua De Poli – , si abbassa a 5000 euro la soglia dei crediti Ires, Irpfe, Irap e Iva oltre la quale è necessario apporre il visto sulle dichiarazioni. E, ancora lo spesometro per il quale l’invio trimestrale costerebbe alle 130.000 imprese artigiane venete quasi 39 milioni di euro di maggiori costi per l’adempimento. L’UDC si schiera dalla parte delle piccole e medie imprese: chiediamo al Governo di correggere il tiro”, conclude De Poli.