“La violenza di genere necessita di una risposta corale, che non può e non deve limitarsi all’aspetto legato alla repressione ma deve comportare un processo culturale, che determini e solleciti un cambiamento nei processi relazionali fra le persone. Dietro un abuso nei confronti di una donna, c’è prima di tutto un pensiero maschilista e patriarcale che merita la condanna più ferma”. Lo ha detto il senatore questore Udc Antonio De Poli, intervenendo stamane a Padova al convegno “Gli abusi sulle donne visti con le donne” promosso da Unione Polizia locale italiana. “Si tratta di un tema che è al centro dell’agenda politica della maggioranza di Centrodestra al Governo. In Parlamento abbiamo introdotto delle misure concrete. Penso, ad esempio, al reddito di libertà introdotto in Legge di bilancio e destinato alle donne vittime di violenza in condizioni di povertà. Proprio in questi giorni il Ministero per la Famiglia e le pari opportunità ha firmato il decreto di riparto delle risorse: 30 milioni complessivi, di cui 10 milioni nel 2025. Il contributo, fra l’altro, è compatibile con altri strumenti di sostegno come l’assegno di inclusione. Grazie al Centrodestra al Governo, questo strumento è diventato strutturale. Sempre nel 2025 i Centri anti violenza che, nei territori, svolgono un lavoro importante, riceveranno risorse pari a 80,2 milioni. Siamo convinti che assicurare finanziamenti il più possibile strutturali sia l’elemento essenziale per garantire la continuità delle azioni di questi Centri che, quotidianamente, operano per intercettare i bisogni delle donne vittime di violenza e di abusi. Tutti questi rappresentano dei passi in avanti nella giusta direzione”, ha evidenziato De Poli secondo cui “prevenzione e contrasto alla violenza di genere sono obiettivi che vanno condivisi a ogni livello, al di là di ogni colore politico”.