Emergenza idrica. Ecco le nostre proposte!

Young corn growing in dry environment, drought season on maize crop plantation

Cari Amici,

 

in questa newsletter mi occupo di una questione che è ormai all’attenzione da giorni dei media nazionali.

Parliamo di SICCITA’ ED EMERGENZA IDRICA.

 

La risorsa acqua è fondamentale per la vita di tutti noi.

E’ il bene più prezioso per noi e per le prossime generazioni.

E’ un problema che riguarda le nostre comunità a 360 gradi.

L’acqua è la “materia prima” più importante, utile per l’approvvigionamento idrico dei centri abitati, delle attività economiche come quelle agricole e industriali.

Ecco perché servono investimenti infrastrutturali a lungo termine: più invasi per raccogliere le acque piovane. Per 200 nuovi invasi in tutta Italia si stimano costi pari a circa 3,5 miliardi di euro (va considerato che il 40% delle opere da realizzare ha già una progettazione definitiva pronta).

Al Governo ho chiesto di riferire in Parlamento sull’emergenza idrica, mentre ormai più di un mese fa ho chiesto al Ministro delle Politiche agricole di dichiarare lo stato di emergenza.

Ecco le nostre proposte!

 

  • dichiarare lo STATO DI EMERGENZA
  • ridefinire le priorità del PNRR attingendo alle risorse del Recovery per fronteggiare la crisi idrica
  • un Decreto Siccità con un piano di ristori che possa mitigare almeno in parte le perdite del mondo agricolo
  • rifinanziare il Fondo di solidarietà nazionale per garantire sostegni a chi è stato danneggiato

 

Le temperature alte e l’assenza di precipitazioni stanno minacciando le colture nei campi, da Nord a Sud.

E’ evidente che la logica dei ristori non basta.

 

 

Al Governo chiediamo un PIANO DI INTERVENTI PER LA TUTELA DELL’ACQUA che abbia una visione più a lungo termine e, tenendo conto delle risorse europee a disposizione, potenzi le infrastrutture irrigue e i bacini idrici.  GUARDA QUI

 

 

 

Ieri e oggi Consiglio europeo a Bruxelles.

Sarà l’occasione per discutere, fra l’altro, della proposta italiana di un TETTO AL PREZZO DEL GAS. E’ una battaglia che abbiamo lanciato fin dall’inizio.

E’ un traguardo fondamentale per combattere la crisi economica e sociale a tutela di cittadini famiglie e imprese.

 

L’impennata dei costi dell’energia ha assunto dimensioni drammatiche.

E’ senza dubbio vero che l’Italia paga gli errori del passato e oggi si ritrova dipendente dall’estero nell’ambito energetico e delle forniture di gas.

 

Ecco perché per noi la questione del price cap resta una priorità e ci auguriamo che si possa compiere qualche passo concreto in avanti rispetto al Consiglio europeo del 30 maggio scorso in cui, nel testo di risoluzione, si è dato mandato alla Commissione europea di “studiare la fattibilità del tetto sul prezzo del gas”.

 

Restiamo in tema di BOLLETTE di luce e gas.

L’altro ieri, mercoledì, è arrivato dal Governo il via libera alla richiesta nostra e di altre forze politiche della maggioranza di prorogare l’azzeramento degli oneri sulle bollette di luce e gas, anche per il prossimo trimestre.

E’ una misura importante, nella giusta direzione.

 

BISOGNA CERTAMENTE FARE DI PIU’ a favore di cittadini famiglie e imprese.

Dobbiamo andare avanti.

Il nostro prossimo obiettivo è IL TAGLIO DELL’ACCISE sui carburanti che scade il prossimo 8 luglio.

 

Al Governo abbiamo chiesto, infatti, di PROROGARE LO SCONTO-BENZINA

 

 

 

Come probabilmente sapete, la settimana parlamentare è stata contraddistinta <
dal dibattito sull’UCRAINA.

 

Martedì in Senato si sono svolte le comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo (che, come dicevo prima, si sta svolgendo in queste ore).

 

Il Parlamento ha ribadito la linea atlantista e occidentale del nostro Paese nel sostegno all’Ucraina. Così come stabilito dal mandato parlamentare di marzo, l’Italia è impegnata a costruire le premesse per una via negoziale proficua, che porti al tavolo della pace tra Ucraina e Russia.

 

La nostra priorità è porre fine alla guerra.

Lo è per il popolo ucraino.
Lo è per l’Italia intera, per tutti noi!

 

Concludo con il Dl AIUTI.

 

Ieri è arrivato l’allarme dell’Associazione nazionale Consulenti del lavoro.
Il bonus di 200 euro – previsto dal Dl Aiuti – rischia di non arrivare nelle tasche di circa 3 milioni di lavoratori privati. Sono delle stime ma al di là dei numeri ciò che conta è il fatto che, ad oggi, mancano le norme attuative per l’erogazione di questo sostegno.

 

Ho chiesto al Ministro dell’Economia e al Ministro del Lavoro di intervenire.

C’è bisogno di chiarezza normativa per consentire ai datori di lavoro di ricevere istruzioni chiare e precise per procedere all’erogazione del bonus nei confronti dei propri dipendenti.

 

Altro capitolo riguarda i lavoratori autonomi.
Il Governo ha chiarito, nel corso del question time, che il Ministero del Lavoro sta predisponendo il relativo decreto ministeriale per includere anche i professionisti tra i beneficiari del bonus di 200 euro.

Continuerò a seguire la vicenda nelle prossime settimane.
Sto DALLA PARTE DEI LAVORATORI E DELLE FAMIGLIE!

 

 

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Buon fine settimana,

Antonio