Antonio De Poli

Festa Nazionale Udc, Elezioni regionali e pace e scenari internazionali. Il Senatore Antonio De Poli è ospite di Buongiorno Veneto su Radio Veneto 24

Proprio a Roma, in qualche modo, ci trasferiamo perché la Capitale è stata al centro dell’attenzione nazionale, non solo per festeggiare i 70 anni del Santo Padre – Papa Leone XIV ha raggiunto questa bella età – ma anche perché per due giorni è andata in scena la festa dell’UDC, l’Unione di Centro, di cui – lo ricordiamo – il segretario nazionale è il senatore padovano Antonio De Poli, che abbiamo il piacere di avere al telefono.

Buongiorno senatore, grazie di essere con noi.
«Buongiorno a voi e a tutti gli ascoltatori. Intanto vi auguro una bellissima giornata di sole, un aspetto importante che abbiamo davanti.»

Assolutamente. Beh, ci sembra che anche la meteorologia sia stata favorevole per la splendida due giorni che lei ha appena vissuto insieme a centinaia di altre persone, tanti giovani e tanti relatori importanti. In primis la premier Giorgia Meloni, ma c’erano anche i suoi due vice, Salvini e Tajani.

«Sì, è stato un momento importante per la nostra festa nazionale che non organizzavamo da qualche anno. Ho voluto riprenderla subito dopo aver assunto la carica di segretario nazionale dell’UDC a fine luglio-inizio agosto. L’abbiamo rifatta in tempi rapidi, ma è riuscita forse meglio di tante altre volte. La presenza della premier Giorgia Meloni è stata una grande iniezione di energia e di fiducia per noi, popolo dello scudo crociato.

Credo che l’UDC possa e debba tornare ad essere un punto di riferimento per il grande mondo cattolico e per il civismo nella politica al servizio del bene comune, soprattutto per chi oggi non si riconosce nell’offerta politica generale. La nostra forza è la presenza nei territori. Condivido al 100% quello che ha detto la premier Meloni: la politica è partecipazione e non può essere sostituita da dirette streaming, ologrammi o intelligenza artificiale. La realtà è la presenza delle persone.

Questa nostra festa nazionale segna l’avvio di un nuovo corso dell’UDC, che vogliamo ribadire anche all’interno della coalizione di centrodestra. Il nostro ruolo è centrale per rafforzare l’area del centro, con proposte concrete: mettere la persona al centro delle politiche sociali e sanitarie, sostenere il ceto medio – oggi in grande difficoltà – e dare forza alle piccole e medie imprese, in Veneto come nel resto d’Italia. Ho ribadito questi concetti anche nel mio intervento conclusivo.

E poi, come ha ricordato lei prima, Papa Leone durante il Giubileo dei Governanti ha detto che “la politica è la forma più alta di carità”. Noi crediamo e vogliamo un’Italia che non lasci indietro nessuno: questa è la grande sfida che abbiamo davanti.»

Senatore De Poli, ha citato il concetto di partecipazione, riecheggiato più volte durante la festa dell’UDC. Ma l’altro grande punto fermo che avete posto è stato il dialogo, tanto più in un momento politico importante come questo, alla vigilia delle elezioni regionali in sei regioni del Paese, tra cui il Veneto.

«Sì, sicuramente. Si voterà prima nelle Marche, il 28 settembre; poi i primi di ottobre in Calabria, a metà ottobre in Toscana e, successivamente, in Puglia, Campania e nel nostro grande Veneto. La mia ipotesi è per il 23 e 24 novembre. È una tornata elettorale importante, soprattutto per noi veneti. Dopo il percorso del presidente Zaia ci sarà un nuovo presidente del centrodestra, con un centrodestra unito.

Dobbiamo però decidere presto chi sarà il candidato: i cittadini hanno bisogno di individuare subito una figura di riferimento. Non è una questione di persona, ma di temi. I veneti chiedono risposte concrete su sanità, politiche sociali, lavoro – perché senza lavoro non c’è dignità – sostegno ai giovani per la casa e la famiglia, interventi per la non autosufficienza, sostegno alle piccole e medie imprese in difficoltà per un contesto internazionale che sta cambiando.

E poi la pace: le guerre devono finire il prima possibile, basta morti innocenti. Questo è uno degli aspetti fondamentali che ribadiamo. Il governo della nostra regione deve essere attento ai veri temi che i cittadini ci chiedono.»

Un tema a lei particolarmente caro è quello dei giovani. C’erano tanti giovani alla festa?

«Sì, tantissimi, da tutta Italia – dalla Sicilia alla Puglia – ma anche molti dal nostro Veneto. Oltre agli aspetti politici e programmatici, c’erano momenti di comunità animati dai volontari, che hanno portato i nostri prodotti tipici – formaggi, salumi, sopressa, baccalà – grazie all’associazione di volontariato Sant’Anna di Carmignano di Brenta. Li ringrazio di cuore: hanno fatto qualcosa di meraviglioso.

La festa è stata un momento di comunità, di stare insieme e parlarsi in modo sereno. Noi vogliamo costruire ponti in questo momento di grande difficoltà nazionale e internazionale. Questo è stato il grande messaggio della nostra festa nazionale. Un grande grazie ancora una volta a Giorgia Meloni, che ha aperto la festa insieme ad Antonio Tajani e Matteo Salvini.»

C’erano, lo ricordiamo, molte personalità: il ministro dello Sport, campioni paralimpici, il ministro Giorgetti, il presidente nazionale di Confartigianato, rappresentanti di Confcommercio e molti altri. C’è stato anche un dibattito sull’intelligenza artificiale, con l’attenzione sempre rivolta alle persone. Tutto il centrodestra era rappresentato dai capigruppo dei vari partiti. Un grande momento di confronto, di stare insieme e di guardare al futuro.

Per concludere, onorevole De Poli, viviamo una fase drammatica: scenari di guerra che sembrano senza soluzione.

«Sì, purtroppo. Vediamo quello che succede in Ucraina. L’Europa, con il grande supporto dell’Italia – che grazie alla premier Meloni ha riconquistato un ruolo strategico – cerca di trovare soluzioni a questa guerra. Siamo chiaramente a sostegno del popolo ucraino perché finisca l’aggressione da parte della Russia.

E poi tutto il Medio Oriente: vogliamo che ci sia un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e la fine delle vittime innocenti nella Striscia di Gaza. Sono cose che pensavamo di non vedere mai più.»

Indubbiamente. Ringraziamo Antonio De Poli, senatore questore e segretario nazionale dell’UDC, per il suo contributo. Un buon lavoro e un buon inizio di settimana.

«Grazie a voi, gentilissimi. A presto.»