Finalmente si riparte!

Cari Amici,

ieri, lunedì, non è stato un lunedì come tanti!
Finalmente, dopo mesi di lockdown, tanti, non senza difficoltà, hanno potuto riaprire le proprie attività, lavoratori e lavoratrici sono potuti ritornare alla normalità di sempre.

A ciascuno di loro va il mio più grande IN BOCCA AL LUPO!

Se però c’è chi riparte, purtroppo c’è chi è costretto a rimanere ancora BLOCCATO, quindi con le saracinesche abbassate. Non possiamo dimenticarci di loro!

Sul tema delle RIAPERTURE tornerò tra poco.

Prima vorrei affrontare con Voi, in apertura di questa newsletter veneta, un tema spinoso.
Il Decreto “Rilancio” del Governo è stato annunciato la scorsa settimana.

Del testo ufficiale, tuttavia, non c’è ancora traccia. Da organi di stampa abbiamo appreso che nel provvedimento sono previsti AIUTI ECONOMICI ALLE ZONE ROSSE.

Il GOVERNO ha però ESCLUSO i COMUNI delle province di Padova, Treviso e Belluno!

Se confermata, sarebbe una discriminazione ingiustificata e assurda.
Ho chiesto al Governo di INSERIRE NEL DECRETO RILANCIO, di cui si attende ancora la formale pubblicazione, ANCHE I COMUNI DELLE PROVINCE VENETE.
La mia proposta è di aumentare l’entità di questo fondo e di destinarlo a tutte quelle aree che, come quelle del Veneto, hanno dovuto affrontare per prima questa importante emergenza.

In Senato, lo scorso marzo, nel corso dell’esame del Dl Cura Italia, ha presentato un ordine del giorno accolto dal Governo che prevede lo stanziamento di risorse urgenti per il territorio. Ora è tempo di passare dalle parole ai fatti. Ci attendiamo che l’impegno che il Governo si è preso in Parlamento si traduca in un sostegno concreto per le nostre comunità!

LEGGI QUI L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

PARLANO DI NOI
Il mio intervento sul Mattino di Padova.

Torno velocemente sul tema spinoso delle RIAPERTURE.

Già., perché, ad oggi, c’E’ CHI ANCORA NON RIAPRE!

Dagli AMBULANTI dimenticati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri agli ALBERGATORI TERMALI delle nostre Terme Euganee, anche loro vittime di scelte irragionevoli e senza senso: per loro NON CI SONO CERTEZZE SULLE DATE DI RIAPERTURA. Riaprono le piscine di acqua dolce degli hotel e non le piscine termali: che senso ha questa decisione? Le attività del commercio ambulante si svolgono all’aperto, quindi con meno rischi rispetto alle attività in un locale chiuso: perché non riaprire?

Bisogna dare risposte per far ripartire, in sicurezza e con serenità, queste attività che hanno diritto di tornare alla normalità.

Mi avvio alle conclusioni.

Il documento unitario delle Regioni sulle RIAPERTURE, su cui è stata trovata un’intesa tra venerdì e sabato,  è senza dubbio un buon compromesso dal quale si deve partire per la fase 2.

Ora però bisogna andare oltre!

Al Governo chiediamo di istituire un Fondo di ristoro per i Comuni che azzereranno la Tosap, in modo tale da consentire, per quelle attività come bar e ristoranti ad esempio che dovranno rispettare le distanze previste, di lavorare all’aperto e di prevedere un Fondo di ristoro per i Comuni che non faranno pagare la Tari (tassa sui rifiuti) alle imprese rimaste ferme per due mesi.

DOBBIAMO AIUTARE LA NOSTRA ECONOMIA A RIPARTIRE.

SERVONO INCENTIVI PER RIAPRIRE IN SICUREZZA.

DIFENDERE LE IMPRESE VUOL DIRE DIFENDERE IL LAVORO!

Buona settimana a tutti!

Antonio De Poli