

Fondo per garantire le cure termali a chi sfora il budget
«Serve un fondo per ristorare le Regioni che hanno superato il budget di spesa per le cure termali. Garantire l’accesso a queste prestazioni significa rafforzare il diritto alla salute, soprattutto per migliaia di pazienti cronici e per una popolazione che invecchia.
In alcune Regioni, come il Veneto, i tetti di spesa vengono raggiunti già nel terzo trimestre dell’anno, con il rischio concreto di interrompere o limitare trattamenti fondamentali» dichiara il senatore Antonio De Poli, annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute, Orazio Schillaci.
«Nel 2023 – prosegue – le strutture termali venete hanno erogato oltre 2,1 milioni di euro di prestazioni sanitarie oltre il budget regionale, per rispondere a una domanda crescente. Tuttavia, le compensazioni ricevute sono state pari ad appena 1,2 milioni: un divario insostenibile che rischia di penalizzare operatori e pazienti e che richiede un intervento immediato da parte dello Stato.
Per questo ho chiesto al Ministero di valutare la possibilità di introdurre meccanismi di compensazione nazionale, come un fondo interregionale alimentato dai risparmi delle Regioni che non esauriscono il proprio budget per l’assistenza termale. Non possiamo lasciare sole le realtà virtuose o più esposte a un’alta domanda: serve un riequilibrio solidale e programmato.
Ho inoltre proposto l’apertura di un tavolo permanente per monitorare l’andamento della spesa termale e verificare la coerenza del budget assegnato rispetto all’evoluzione del fabbisogno.
Le cure termali non sono un lusso, ma una componente essenziale del sistema di prevenzione e cura. Dobbiamo riconoscerne il valore sanitario e programmatico in modo strutturato» conclude De Poli.




















